Bussi la vergogna d'Europa

A giudizio in 19 per lo sversamento di 500mila tonnellate di rifiuti tossici. Saltano le parti civili tranne Wwf e Legambiente?

Bussi la vergogna d'Europa

TRASMISSIONE DEGLI ATTI A CHIETI - Il processo sulla discarica di Bussi dove per molti anni sono state sversate circa 500 mila tonnellate di sostanze tossiche fa fatica ad iniziare. Dopo l'autosospensione del giudice Carmelo de Sanctis (per vincoli di parentela con una della parti civili) ecco che il tribunale, presieduto da Antonella Di Carlo, ha deliberato l'incompentenza e disposto la trasmissione degli atti alla Corte d'Assise di Chieti. Il motivo è il cambio della natura del reato, passato da avvelenamento a adulterazione delle acque. Dunque gli imputati, che sono 19 e sono quasi tutti ex amministratori e vertici Montedison, dovranno rispondere oltre che di disastro doloso anche di adulterazione di sostanze alimentari davanti la Corte d'Assise di Chieti.

OLTRE 300 TESTIMONI - I testimoni del processo cosiddetto "Discarica di Bussi" sono circa 300: 33 quelli inseriti nella lista dei pm Anna Rita Mantini e Giuseppe Bellelli e 267 appartengono alle liste della batteria di avvocati. Gli imputati sono accusati di quasi mezzo secolo di silenzi e omissioni sulle sostanze tossiche che sarebbero state gettate nell'area tra i fiumi Pescara e Tirino. Nella lista dell'accusa ci sono gli uomini della Forestale che si sono occupati delle indagini, dei sequestri e degli accertamenti. Nell'aula, dovevano deporre il consulente tenico Antonio Di Molfetta del Politecnico di Torino, Pietro Comba del reparto di epidemiologia ambientale dell'istituto superiore di sanità, il commissario per la bonifica della discarica Adriano Goio, direttori e tecnici.

LA PROCURA; " DISASTRO DI IMMANI PROPORZIONI" Per l'accusa, i 19 a processo «hanno concorso a cagionare un disastro ambientale di immani proporzioni in un'area di particolare ed elevato pregio ambientale». E' un elenco corposo di docenti ed esperti quello depositato, invece, dalle difese. Ci sono  Pietro Bruno Celico, ordinario di idrogeologia all'università di Napoli, il docente Pierluigi Nicotera, ordinario di Tossicologia in Germania e di Neuroscienze in Gran Bretagna e, accanto, molti dipendenti degli stabilimenti come Mario Mariani di Tocco da Casauria che ha lavorato nello stabilimento Ausimont dal 1988 al 2001 o Camillo D'Alfonso di Torre de' Passeri che ha lavorato dal 1989 al 2001. Ancora, la difesa chiama a deporre numerosi tecnici tra cui Lorenzo Livello dell'Aca, Elena Fattore eRoberto Fanelli dell'istituto ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano ed ex direttori, tecnici e responsabili di laboratori. Tra le parti civili, deporranno i coniugi Domenico Bucci e Katiuscia Setta che, in aula, racconteranno perché hanno lasciato la casa di Bussi sul Tirino dopo la scoperta della discarica. La richiesta di danni arriva anche dall'associazione Italia Nostra che chiama a deporre il presidente dell'Ecoistituto-Abruzzo Giovanni Damiani, dalla Regione e dal ministero dell'Ambiente che chiamerà ricercatori e dirigenti dell'istituto superiore per la ricerca ambientale.

Redazione Independent