"Gossip" a Cinquestelle: a Chieti vince il fronte del No

Chiuso il sondaggio "Volete o no chiudere definitivamente il meetup Teate 5 Stelle per confluire nel Chieti 1?". Gli scenari possibili in vista delle elezioni teatine

"Gossip" a Cinquestelle: a Chieti vince il fronte del No
CHIETI: GLI ATTIVISTI DEL TEATE 5 STELLE VOTANO NO ALLA FUSIONE. Secondo alcuni disinteressatissimi non ci si dovrebbe occupare della vicenda che vede contrapposti nella stessa città di Chieti due gruppi di attivisti cinquestelle (al momento in aperto contrasto): cioè quelli di Chieti 5 Stelle e quelli del Teate 5 Stelle. Secondo costoro, inoltre, a pochi mesi dalle elezioni avere aperto un sondaggio nei secondi per decidere se sciogliere il gruppo dissidente per fondersi nel primo per la "ragion di stato" e non avere ancora individuato un candidato sindaco da presentare al cittadino teatino sarebbe un dettaglio irrilevante, roba da Novella 2000. E, infatti, quel dettaglio che sarebbe stato meglio censurare si è trasformato in un sondaggio che si è concluso ieri sera e che ha decretato un risultato che, molto probabilmente, risulterà scomodo ai piani di qualcuno: il 64% degli aventi diritto iscritti al Meetup Teate Amici di Beppe Grillo (65 attivisti) hanno partecipato al sondaggio "Volete o no chiudere definitivamente il meetup Teate 5 Stelle per confluire nel Chieti 1?" decretando la vittoria del No 35 a 30. 

A questo punto è chiaro che non ci sarà una fusione incondizionata come richiesto dal Chieti 5 Stelle.
 
Noi che scriviamo impotizziamo tre banalissimi scenari:
 
1) Il Teate 5 Stelle presenterà una propria lista e toccherà allo staff scegliere. Ma in questo caso c'è il serio rischio che lo staff di Beppe Grillo non dia la certificazione a nessuno: nè al Teate nè a Chieti 5 Stelle come già accaduto in Sardegna.
 
2) Il Teate rinuncia a presentare la lista e contempraneamente rifiuta la fusione lasciando campo libero al Chieti 5 Stelle e la possibilità ai suoi singoli componenti di aderire all'altro gruppo.
 
3) Per scongiurare la presentazione di due liste e lo spauracchio della non certificazione di entrambe si riapriranno le trattative fra i due gruppi di attivisti su basi diverse e più equitarie.
 
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Redazione Independent