Giornalisti: (s)parla Chiodi

Il Governator ce l'ha con i media "delinquenti" per la vicenda del crak finanziario di una società del suo studio

Giornalisti: (s)parla Chiodi

IL GOVERNATOR NON CI STA - Gianni Chiodi non ci sta e annuncia la controffensiva nei confronti di quei giornalisti “delinquenti” che hanno il preciso obiettivo di diffamarlo e denigrarlo. Tutto nasce dalla famosa vicenda dello studio Chiodi-Tancredi finito nell’'occhio del ciclone perchè curava gli interessi di una società indagata per bancarotta fraudolenta. Ospite della trasmissione "“Link"” in onda su Teleponte, il governatore ha detto di essere vittima di una campagna mediatica che ha l’obiettivo di distruggerlo, ma ha anche specificato che “non riusciranno a farmi crollare”. 

MEDIA DELINQUENTI - In realtà, siccome Abruzzo Independent ama dare a Cesare quel che è di Cesare, è opportuno precisare che se è vero che oggi tutti parlano di questa intervista, neanche si trattasse delle rivelazioni della Sibilla Cumana, è altrettanto vero che Chiodi aveva già dichiarato le stesse cose qualche giorno fa ad “"Angeli e Angeli"”, il programma di Lucio Russi in onda su Tvq. In quel caso, però, era passato inosservato. Ad ogni modo, la sostanza delle affermazioni dell’ex sindaco di Teramo è la seguente: non rispondo alle domande di Cesare D’Alessandro dell’Idv perché le ritengo lesive della mia dignità, ce l’ho con "Il Centro" e con "Rete8" perché mi stanno remando contro ai limiti della diffamazione, e non mi va bene che si attacchi la mia persona per questioni che hanno a che fare più con il gossip che non con la politica. 

E SU FACEBOOK? - Se il 'Dott. Gianni' ritiene che abbiamo interpretato male il suo pensiero, batta un colpo. Noi intanto ci affidiamo alle sue parole scritte questa mattina su Facebook: “Continua l'azione di denigrazione. Ci vorrà del tempo prima che la verità venga a galla come per la vicenda Abruzzo Engeneering o per la vicenda Fusi/Verdini o la vicenda del presidente che figura in una ditta e si aggiudica un appalto del G8. Anche allora tentarono di denigrare e diffamare. Gli è andata malissimo allora e gli andrà malissimo oggi. Certe cose sono un boomerang per chi le persegue. Perderanno quantomeno credibilità e autorevolezza. E comunque sii rassegnino, gli interessi dei cittadini abruzzesi continueranno a prevalere su quelli particolari che sono alla base di questa incredibile campagna di denigrazione e diffamazione”. Amen.



Federico Di Sante