Garante Detenuti Abruzzo. Nessun rispetto per la "concorrenza" di Rita Bernardini

E' incredibile quello che sta accadendo intorno alla nomina della figura che dovrà occuparsi delle persone sottoposte a regimi restrittivi della libertà: 17 curricula validi ma c'è solo 1 speciale

Garante Detenuti Abruzzo. Nessun rispetto per la "concorrenza" di Rita Bernardini

NESSUN RISPETTO PER 17 CANDIDATI: L'UNICO GARANTE E' RITA BERNARDINI. "Decidete di far fuori il mio nome? Bene. Votate chi avete deciso, però credo che serietà (e non giochetti partitocratici) voglia che la questione si definisca: stiamo privando migliaia di persone di diritti umani fondamentali". Queste le parole dell'ex onorevole Rita Bernardini, candidata radicale alla nomina di Garante dei detenuti abruzzesi, si è rivolta al Consiglio regionale nel corso di una riunione organizzata da Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi. "So che il 23 è all'ordine del giorno per l'ennesima volta questo argomento. Votino un garante per l'Abruzzo: questo è ciò che m'interessa. Del resto, non sono stata io a propormi, è stato il presidente della Giunta regionale d'Abruzzo Luciano D'Alfonso a fare il mio nome con largo anticipo per dare seguito ad una legge vergognosamente congelata nei cassetti da anni. Con Marco Pannella, trovai la proposta appassionante e presentai la mia candidatura. L'Abruzzo è la regione di Marco e sarei davvero onorata di essere la Garante delle persone private della libertà in Abruzzo. Ma il 23 dovete decidere", ha concluso la Bernardini che molti ritengono incandidabile per precedenti penali legati alla sua attività politica. Alla conferenza stampa erano presenti, oltre al segretario e a numerosi iscritti dell'associazione, i consiglieri regionali abruzzesi Leandro Bracco (Gruppo Misto), intervenuto telefonicamente a sostegno della candidatura, e Luciano Monticelli (Pd), il quale ha assicurato: "Noi sosteniamo la candidatura di Rita Bernardini, perché nessuno può metterne in discussione le competenze e le capacità, e non abbiamo problemi a votarla". Insomma, come a ribadire che gli altri candidati, sebbene molto validi, non hanno alcuna chance di ricoprire un ruolo così delicato come quello delle persone sottoposte e misure restrittive della libertà personale. Ma questo discorso è già stato ampiamente documentato, come le dichiarazioni in favore della Bernardini (praticamente di tutti, anche di Luigi Di Maio) che arrivano puntuali alla vigilia del Consiglio regionale. ecco perchè noi di AbruzzoIndependen.ti vogliamo ricordare anche gli altri nomi in lizza: Paolo Albi, ex consigliere comunale di centrodestra a Teramo; Giorgio Lovili, ex segretario generale del Comune dell’Aquila; Manlio Madrigale del centro di Civicrazia di Chieti; Gianmarco Cifaldi, docente di Sociologia all’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara; Rosita Del Coco, docente di Diritto penitenziario a Teramo; Carlo Di Marco, docente di Scienze politiche a Teramo; Antonio Di Biase, docente di Diritto civile all'Università di Foggia; Marco Manzo, editore, giornalista de Il Fatto Quotidiano e presidente di PiùAbruzzo; Francesco Lo Piccolo presidente Voci di Dentro; Fabio Nieddu, ex responsabile della Croce Rossa di Chieti; Ariberto Grifoni, Danilo Montinaro, psichiatra; Fiammetta Trisi, direttore dell’Ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Pescara; l'avvocato Salvatore Braghini.

Redazione Independent