Gabrielli fischiato a L'Aquila

Processo Commissione Grandi Rischi - Testimonia il capo della Protezione Civile. Protesta il Movimento 3e32

Gabrielli fischiato a L'Aquila

GABRIELLI FISCHIATO A L'AQUILA - Il passaggio a L'Aquila dell'attuale capo della protezione civile, Franco Gabrielli, è stata oggetto di feroci polemiche. L'arrivo dell'ex capo dei Servizi segreti nel Capoluogo abruzzese è stato accolto dai fischi di un folto gruppo di attivisti del movimento "3e32" che lo stavano attendendo fuori dal tribunale. Gabrielli doveva testimoniare al processo in corso contro i sette componenti la Commissione Grandi Rischi, accusati di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose. «Siamo lieti - hanno detto quelli del Movimento "3e32" - di notare la reazione di dignità da parte dei giornalisti abruzzesi di fronte le parole dell'attuale capo della protezione civile Franco Gabrielli. Non è la prima volta - hanno spiegato - che l'ex-prefetto dell'Aquila si spende per difendere l'operato del suo predecessore Guido Bertolaso e della commissione grandi rischi in barba alla nostra città e ai nostri morti». Parole dure dettate dal dramma che stanno vivendo migliaia di cittadini del Capoluogo: alcuni poi sono sottoposti ad indagini della magistratura per aver difeso - nel modo che conoscevano - i propri diritti.

IL SEQUESTRO DELLE CARRIOLE - Immancabile il riferimento degli attivisti del Movimento "3e32"  sull'episodio cosiddetto "sequesto delle carriole". «E' ora - hanno spiegato - che gli aquilani abbiano bene in chiaro chi siano i loro nemici e che non ci sia più disinformazione a riguardo. Per questo è bene ricordare anche che Gabrielli è l'artefice del"sequestro delle carriole"». Era il 28 Marzo 2010 giorno delle elezioni provinciali ed il prefetto Gabrielli, nella settimana precedente, aveva dichiarato illegale la protesta delle cosiddette "carriole" in nome della legge sul silenzio elettorale. «Peccato che di elettorale le carriole non avevano niente e che il seggio più vicino distasse almeno qualche Km», hanno aggiunto gli attivisti de L'Aquila. «Le notifiche pervenuteci riguardo il processo infatti - hanno spiegato quelli del 3e32 - ci contestano "solo" i reati di manifestazione non autorizzata e violazione della zona rossa per cui allora dovrebbero essere indagati migliaia e migliaia di aquilani».

IN SEI A PROCESSO - Ad ottobre in sei membri della protesta del 28 marzo dovranno presentarsi al tribunale di Bazzano per rispondere dei reati contestati dalla magistratura. «Una volta ancora - hanno concluso quelli del "3e32" - chiediamo alla Città, a tutti coloro che insieme a noi spalavano quelle macerie provocate da rassicurazioni colpose di stare al nostro fianco».

Marco Beef