La stampa abruzzese è una grande Chiocci(a)

Questa targa non s'ha da consegnare: il direttore de Il Tempo dovrebbe ricevere il Premio Sulmona di Giornalismo, ma si sta scatenando un putiferio (inutile)

La stampa abruzzese è una grande Chiocci(a)

MA FATECI IL PIACERE, DAI. Quanta ipocrisia in alcuni giornalisti abruzzesi, che ora si stanno stracciando le vesti perché il direttore de Il Tempo, Gian Marco Chiocci, verrà premiato sabato 3 ottobre a Sulmona per il suo impegno nella professione. La manifestazione in questione è il ‘Premio Sulmona di Giornalismo’, che già in passato ha assegnato riconoscimenti a importanti colleghi del settore. Chiocci però no, non sarebbe degno neanche di una targa perché colpevole di dirigere un quotidiano che in Abruzzo, come noto, ha chiuso i battenti. Ve li ricordate i ‘funerali dell’informazione’ che furono fatti in pompa magna il 31 ottobre 2014 in piazza Salotto, a pochi passi dalla sede regionale de Il Tempo? Ebbene, noi rileviamo innanzitutto che di quelle “esequie”, a quasi un anno di distanza, non c’è più alcuna traccia e, soprattutto, sembra non fregargliene più a nessuno.

NEL 2048 (FORSE) GLI STATI GENERALI DELL'INFORMAZIONE. Ci stiamo sbagliando noi o, proprio sulla scia dell'indignazione post-Tempo, dovevano essere indetti gli ‘Stati generali dell’informazione abruzzese’? Che fine ha fatto questa brillante idea, lanciata all'indomani dei funerali di cui sopra? Semplice: è tutto finito nel dimenticatoio, così come si finge di dimenticare che l'editoria on line, che dà auto-impiego, non ha beneficiato della benché minima considerazione da chi di dovere, quando invece servirebbe introdurre un sostegno specifico per incoraggiare questa vitalità che stanno dimostrando gli editori del web.

E' TUTTA COLPA DI CHIOCCI (SCI', VABBO'). Ma torniamo alla chiusura de Il Tempo. L’unica cosa che è rimasta, una volta abbassata la saracinesca, sono tutti quei redattori e collaboratori che da allora se ne vanno a spasso. Al di là di tale “dettaglio” nessuno parla più de Il Tempo, ma ora, come per magia, c’è chi è pronto a tirare nuovamente fuori la questione solo perché il sig. Chiocci è a capo di questo giornale. Secondo noi un giornalista non può prendersela con un collega solo perché dirige un quotidiano. Gli stati di crisi ci sono in tutte le testate, sia della nostra regione che di altri territori. Di conseguenza, perché adesso “si deve” attaccare il povero Chiocci? Siamo davvero sicuri che sia lui ad aver deciso di mandare a casa quelle persone? Non scherziamo, dai.

EVVIVA LA TARGA D'ORO. Altra cosa: tutti a criticare la “targa d’oro” della Regione Abruzzo. Ma lo sanno, questi campioni, che il Premio Sulmona di Giornalismo non e' organizzato nè dalla Regione Abruzzo nè dal Comune di Sulmona, ma dal circolo di arte e cultura “Il Quadrivio”? Fateci capire: Gaetano Pallozzi e soci non possono decidere liberamente a chi assegnare una targa? Questo è un riconoscimento che verrà conferito al giornalista, non alla testata. E poi non facciamo due pesi e due misure. Come mai, quando nel 2008 venne premiato Luigi Vicinanza (oggi direttore dell’Espresso e all'epoca direttore de Il Centro) appena 6 mesi dopo la chiusura della redazione di Sulmona, nessuno ebbe da ridire nulla? Invece Chiocci va demonizzato, vero? Per cortesia, cercate di essere un po’ più coerenti e un po’ meno ridicoli quando fate queste polemiche da quattro soldi. E, soprattutto, informatevi meglio prima di scrivere certe corbellerie. Grazie.

Carolina Mattucci