Elettrodotto, Terna ritira le denunce contro Silvia Ferrante

L'azienda, pur continuando a credere nella giustezza delle motivazioni che hanno portato alle citazioni, ha chiesto il ritiro di quelle in discussione odierna

Elettrodotto, Terna ritira le denunce contro Silvia Ferrante

TERNA RITIRA DENUNCE CONTRO SILVIA FERRANTE. Doveva essere ancora lungo questo viaggio per sventare “l’attacco subito da Terna”: 24 citazioni in giudizio civile con la richiesta di un risarcimento danni di circa 16 milioni di euro, e circa 30 denunce  penali, con l’accusa di interruzione di pubblico servizio e violenza privata, fatte dalla grande multinazionale alla mamma attivista Silvia Ferrante che aveva pacificamente contestato l’elettrodotto Villanova-Gissi. Ma spunta più di una novità: il GIP di Lanciano, ad ottobre 2015, ha archiviato alcuni dei procedimenti penali poiché le condotte non avevano rilevanza penale; Terna, pur continuando a credere nella giustezza delle motivazioni che hanno portato alle citazioni, ha chiesto il ritiro di quelle in discussione odierna, dicendo di voler rilassare le tensioni. Qui di seguito la nota del Coordinamento comitati No elettrodotto 380kv Villanova-Gissi.

“Siamo convinti che la campagna “IostoconSilvia”, con le sue azioni di sostegno, sensibilizzazione e denuncia costante della prepotenza di Terna abbiano avuto un ruolo fondamentale in questa svolta processuale.

Non si può dimenticare il lavoro svolto dai comitati territoriali e dalle amministrazioni da sempre contrarie alla realizzazione dell’opera (Lanciano, Paglieta e Castelfrentano), alle quali vanno aggiunte quelle amministrazioni che hanno aderito alla campagna pur non essendo direttamente interessati dal passaggio dell'opera, come Frisa e Civitaluparella. Queste hanno aderito non solo per solidarietà nei confronti di Silvia, ma per dire il loro No al modello di sviluppo che sta dietro la realizzazione di opere come l'elettrodotto Villanova-Gissi.

Se è vero che Terna vuole rilassare le tensioni dovrebbe rendersi conto della gravità di quanto fatto sinora non solo nei confronti di Silvia, ma anche di chi sta ancora affrontando questo ingiusto calvario per non aver sottoscritto un accordo o per aver difeso i diritti dei proprietari.

Nonostante questa vittoria il problema rimane: l'elettrodotto Villanova-Gissi è realizzato, con tutte le criticità già emerse e denunciate in questo ultimo anno da comitati e amministrazioni. A seguito del riconoscimento dell’ottemperanza tardiva delle prescrizioni  il Ministero dell’Ambiente di concerto con la regione Abruzzo si è dato 60 giorni di tempo per la verifica di eventuali danni ambientali. Questi 60 giorni sono passati e ad oggi non risultano essere state effettuate tutte le verifiche necessarie. Dopo i 60 giorni di  tempo doveva essere emesso un parere finale, che non è mai giunto. Che cosa sta  accadendo?

Non vorremmo che come già dimostratosi in altri contesti e situazioni, poiché l'opera è ormai ultimata, lasciando però questioni irrisolte, si volesse mettere tutto a tacere, far finta che tutto sia a posto e azzittire anche questa ultima voce che trova eco in larga parte della popolazione per l'ingiustizia e la prepotenza che si porta dietro”.

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