Dopo dieci mesi il Porto di Pescara si avvia verso la chiusura

Mancano i soldi per il dragaggio dello scalo fluviale pescarese. Sospiri: "Amministrazione Alessandrini-D'Alfonso nel caos"

Dopo dieci mesi il Porto di Pescara si avvia verso la chiusura

I PROBLEMI IRRISOLTI DEL PORTO DI PESCARA. “Per il porto di Pescara non ci sono risorse, non c’è un dragaggio programmato e non c’è un Piano regolatore portuale esecutivo. Dopo dieci mesi del Governo D’Alfonso-Alessandrini il porto di Pescara si avvia verso la chiusura, senza alcuna prospettiva all’orizzonte, come ha detto stamane il Dirigente del Provveditorato alle Opere pubbliche del Ministero, l’ingegnere Enrico Bentivoglio. Tutto questo mentre è scattata la mobilitazione, ovviamente opportuna, per il dragaggio del porto di Ortona, al fine di garantirne la piena agibilità. Finalmente oggi è caduta la maschera ed è emersa la verità sull’attivismo di facciata del Presidente D’Alfonso, completamente immobile sullo scalo di Pescara. A questo punto basta con le chiacchiere e gli inutili incontri romani, che non hanno avuto alcun riscontro né sortito effetti. È tempo che il Governatore cominci a produrre fatti”. E’ l’intervento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri sulla situazione del porto di Pescara. “Il porto di Pescara e quello di Ortona sono le due facce di un’amministrazione regionale che si muove nel caos, ma temiamo con una strategia già definita – ha detto il Capogruppo Sospiri -. Oggi il Dirigente al Provveditorato Bentivoglio ha eliminato ogni possibile dubbio: per lo scalo di Pescara non ci sono ulteriori risorse all’orizzonte. Dunque non è vero che a breve arriverà un nuovo dragaggio, quello annunciato come imminente dal Presidente D’Alfonso, e per il Piano regolatore portuale se ne riparla dopo l’estate. Se la Regione trova soldi attraverso altri canali, si finanzierà qualche opera, altrimenti il porto di Pescara è sostanzialmente destinato a fermarsi. Parole che hanno confermato l’allarme che personalmente avevo lanciato lo scorso 18 marzo, alla scadenza dei 15 giorni dati dal Governatore D’Alfonso per chiudere la road map del porto e inviare gli ‘ultimi’ documenti a Roma per dare operatività al Piano regolatore portuale. Scadute le due settimane, a fronte del silenzio tombale della Regione, ho chiesto conto di quanto stava accadendo, ma anche in quel caso non è arrivata alcuna risposta. Oggi la verità: i presunti incontri romani del Presidente D’Alfonso si sono conclusi con una porta sbattuta in faccia alla città di Pescara. Contemporaneamente è di oggi la notizia dell’avvio dei carotaggi per consentire l’immediato dragaggio del porto di Ortona, carotaggi che verranno eseguiti dall’Arta di Pescara con la massima urgenza per salvare ‘uno dei più importanti porti abruzzesi’. Addirittura l’Arta ha mobilitato i laboratori di Pescara, Teramo e L’Aquila per fare le caratterizzazioni ogni giorno. Ovviamente siamo contenti di tale attività; peccato che la Regione Abruzzo e il Comune di Pescara non abbiano fatto sentire anche loro il fiato sul collo delle Istituzioni per salvare il porto di Pescara. Come sempre saremo al fianco degli operatori portuali e della marineria nel difendere lo scalo del capoluogo adriatico e nel chiedere risposte al Governatore”. Redazione Independent