Vicenda rom, quale verdetto?

Pdl e Lega Nord saranno giudicati per la vicenda dei manifesti e le dichiarazioni successive all'omicidio di Domenico Rigante

Vicenda rom, quale verdetto?

PDL E LEGA NORD DENUNCIATI PER DISCRIMINAZIONE. L'onorevole della Lega Nord Marco Rondini e il responsabile del coordinamento del Popolo delle Liberta di Pescara Lorenzo Sospiri - anche se all'epoca dei fatti era Federica Chiavaroli - saranno giudicati dal tribunale di Pescara in merito all'azione civile per discriminazione razziale esercitata nei loro confronti da parte di alcune famiglie rom (Guarnieri, Spinelli, Di Rocco) e le associazioni Rom Sinti@Politica Abruzzo e Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione). Gli avvocati che hanno presentato la denuncia sono Nazzarena Zorzelli, Daniela Consoli e Michela Manente. La vicenda risale ai fatti successivi l'omicidio di Domenico Rigante, avvenuto la sera del primo maggio del 2012, per mano di un commando di rom. Le parti ricorrenti hanno chiesto 5mila euro, per ciascuna delle posizioni, a titolo di risarcimento danno: per un totale di 25mila euro. Il giudice civile Stefania Ursoleo si è riservato di decidere la controversia con ordinanza prevista dal rito "sommario" entro un termine di 30 giorni.

LA MANIFESTAZONE ANTI-ROM, I COMUNICATI E I MANIFESTI. Il sabato successivo venne indetta una manifestazione, subito definita "Anti-Rom", a Pescara alla quale parteciparono, oltre agli ultras del Pescara (Domenico Rigante era membro dei Pescara Rangers), 2mila persona. Nell'occasione vennero esposti manifesti contro la popolazione rom, come, ad esempio, quello con la scritta "avete cinque giorni per cacciarli". L'ufficio stampa della Lega Nord Abruzzo diramò un comunicato "per l'allontanamento degli zingari da Pescara". Nella denuncia/querela si fa riferimento anche ai manifesti 6x3, affissi da parte del Popolo delle Libertà, sui cartelloni del territorio comunale: "Abbiamo mantenuto gli impegni. Via i rom dalle case popolari".

LA REAZIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL. Il fatto sollevò l'indignazione della comunità internazionale, tanto che anche Amnesty International è intervenuta sulle autorità italiane affinchè venissero prese tutte le misure necessarie per proteggere la comunità dei rom da intimidazioni e attacchi violenti. L'organizzazzione per i diritti umani ha condannato pubblicamente la violenza razzista, l'incitamento all'odio razzista e all'odio razziale, ed ha chiesto alle autorità di avviare immediate indagini e su atti di violenza a stampo razzista.

I DIFENSORI DEL PDL: «INIZIATIVA GIUDIZIARIA INFONDATA». «Per quanto attiene alla posizione sostanziale e processuale del PDL pescarese - spiega l'avvocato Alessandro Dioguardi - unitamente al collega codifensore, Avv. Andrea Cocchini, ho sottolineato l'infondatezza e la strumentalità della iniziativa giudiziaria intrapresa dai ricorrenti (tre dei medesimi neppure processualmente legittimati a proporla) alla luce della inidoneità del noto manifesto fatto affiggere dal PDL ad integrare condotta obbiettivamente "discriminatoria" come prevista dalla fattispecie di cui all'art. 43 del Dlgs 286/98. Per converso, si è energicamente evidenziato come si palesi strumentale e speculativa la richiesta di risarcimento danni che i ricorrenti si sono consentiti di formulare, anche alla luce del reperimento, in internet, della guida "cause strategiche contro la discriminazione", la cui co- autrice risulta essere uno dei patroni dei ricorrenti. In particolare - conclude Dioguardi - è interessante l'indicazione dell'"uso" del potere giudiziario al fine del conseguimento di un vantaggio patrimoniale: ogni commento appare superfluo».

Redazione Independent