Discarica Bussi, ex dipendente Montedison scongiura il rischio ambientale

Fa discutere l'opinione di Pasquale Antonucci impiegato per anni nel laboratorio analisi: "La mega discarica d'Europa non esiste"

Discarica Bussi, ex dipendente Montedison scongiura il rischio ambientale

DISCARICA D BUSSI, EX DIPENDENTE MONTEDISON SCONGIURA IL RISCHIO AMBIENTALE. "La mega discarica più grande d'Europa, non esiste, si tratta di dieci buche di pochi metri, la terra rossa scambiata per rifiuto tossico, non era altro che la terra utilizzata da una antica fornace rimasta attiva fino agli anni '60". Sicuramente controcorrente l'opinione di Pasquale Antonucci, ex dipendente dello stabilimento Montedison di Bussi, impiegato per anni nel laboratorio analisi. Da qualche tempo Antonucci, come riporta l'agenzia giornalistica, ha avviato un confronto con Alessandro Gargini, ordinario di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell'Università di Bologna, autore della relazione tecnica sullo stato di contaminazione delle acque superficiali e sotterranee lungo la valle del fiume Pescara, tra la discarica Tre Monti ed il campo Pozzi di Colle S.Angelo, risalente all'ottobre 2012. "I valori dei solventi clorurati trovati nelle ultime analisi sulle acque del fiume Pescara e sulle acque sotterranee, prelevate a Castiglione - spiega - sono quasi sempre al di sotto dei sensibilissimi limiti dei moderni gas-massa".

LA SENTENZA DI APPELLO. Lo scorso 17 febbraio i giudici della Corte d'assise di L'Aquila hanno espresso, nei confronti delle 19 persone alla sbarra , alcune assoluzioni e 10 condanne con pene che vanno dai due ai tre anni di reclusione, disponendo anche risarcimenti subito esecutivi fino a 4 milioni di euro. I reati riconosciuti sono avvelenamento colposo delle acque e disastro colposo. L’affermazione di responsabilità ha portato anche alla condanna al risarcimento del danno da quantificare, in separata sede, nonché alla condanna a varie provvisionali per oltre tre milioni di euro, che vanno da un milione di euro in favore dell’ATO, a 500mila euro in favore della Regione Abruzzo, a 200mila euro in favore di tutti i Comuni, a 10mila euro in favore del WWF Italia e di Legambiente, a 5mila euro in favore delle restanti associazioni ambientaliste che si erano costituite parte civile.

Redazione Independent