Di Pietrantonio politically (s)correct sull'amico Marco Alessandrini

In nomination nel reality show pescarese, questa settimana, c'è lo psicoterapeuta: «La sua è una candidatura improvvisata»

Di Pietrantonio politically (s)correct sull'amico Marco Alessandrini

DI PIETRANTONIO POLITICALLY (S)CORRECT ATTACCA L'AMICO ALESSANDRINI. Sapevamo che queste elezioni (amministrative) potessero trasformarsi in qualcosa di "epico". Tanto che avevamo persino pensato di ideare un reality show dal titolo "Dai, candidati anche tu!".

Ma mai, e dico mai, ci saremmo aspettati che i protagonisti potessero "osare" pur di conquistare (o perdere) l'agognato obiettivo: quello di diventare il candidato prescelto ad indossare la fascia di "Mister Pescara", cioè primo cittadino della città più importante d'Abruzzo.

Tralasciando le iniziative elettorali, anche queste francamente molto discutibili - vedi un candidato che ci ha copiato parte del suo programma elettorale (ti fischiano le orecchie, eh?) o le primarie su facebook lanciate da Guerino T. -, concentramoci sulle dichiarazioni/interviste rilasciate dai protagonisti alla stampa.

Il primo a finire in nomination - lo ricordiamo per dovere di cronaca - è stato il titolare in carica, Luigi Albore Mascia, per la "modestissima" dichiarazione di umiltà rilasciata al quotidiano più famoso d'Abruzzo. "La realtà - disse Mascia promuovendosi con un bel nove in pagella - è che la giunta che ho personalmente nominato, e che vede la presenza, da quattro anni, di Seccia e Filippello, è forse la migliore che Pescara abbia mai avuto negli ultimi vent'anni".

Oggi, domenica 2 marzo, è toccato al candidato piddì Moreno Di Pietrantonio, cinquantenne psicoterapeuta pescarese, elevare il livello etico delle primarie del centrosinistra e della politica nostrana. Intervistato da Andrea Bene e senza andate troppo per il sottile, ha attaccato il suo collega di partito Marco Alessandrini, reo di non essere all'altezza della situazione. «La mia candidatura a sindaco - ha spiegato Di Pietrantonio - è il frutto di un lavoro di cinque anni. Non credo che una candidatura si possa improvvisare o decidere a tavolino in 24 ore. Mi riferisco all'amico Marco Alessandrini». Moreno amico di Marco? Eh, Certo. Nel Pd l'amicizia ha uno stretto legame: tipo Bruto con Giulio Cersare.

Naturalmente, per chi scrive, tutto ciò rappresenta una manna.

Resta il fatto, però, che in ballo ci sono i problemi della gente e che invece dell'umilità - che dovrebbe guidare lo spirito di chi si presume come la soluzione alla cornucopia di problemi che attanaglia il quotidiano di ciascuno di noi (malattie, disperazione, mancanza di lavoro, infelicità, depressione, ...) - è ancora una volta la boria a farla da padrone.

#Ricordatevelo al momento giusto che questi "amici" potrebbero anche governare insieme. Esattamente come Renzie con Letta Nipote.

Marco Beef