Di Bucchianico: “Non è Pupillo a escludermi dalla maggioranza”

Lettera aperta al sindaco di Lanciano da parte del consigliere ex Idv (gruppo misto) che spiega il suo voto contrario al bilancio consuntivo

Di Bucchianico: “Non è Pupillo a escludermi dalla maggioranza”

LANCIANO: GABRIELE CONTRO MARIO. Il consigliere comunale di Lanciano Gabriele Di Bucchianico, ex esponente dell'Italia dei Valori, ha espresso voto contrario al bilancio consuntivo suscitando le ire del sindaco Mario Pupillo, che ha sentenziato: "Di Bucchianico è fuori dalla maggioranza". Ora lo stesso Di Bucchianico ha deciso di inviare una lettera aperta al primo cittadino per spiegare le sue ragioni.

DI BUCCHIANICO E LA LETTERA AL SINDACO. “La mia posizione politica – si legge nella missiva – è il risultato di un voto popolare sulla base di un programma condiviso da diverse liste di centrosinistra di cui Lei doveva essere portavoce e primo rappresentante; sentirla proclamare a mezzo stampa la mia espulsione da questa maggioranza, che l’ha portata a essere primo cittadino, sinceramente mi fa sorridere. Mi fa sorridere l’idea che  possa pensare di negarmi una collocazione politica che non è stato certo lei a conferirmi e che nulla ha a che vedere con la libertà democratica e costituzionale di esprimere le proprie opinioni seppur dissenzienti. Lei mi estromette dalla maggioranza? Ma forse le è sfuggito che già da tempo ero confluito nel gruppo misto, che già da tempo avevo annunciato un appoggio esterno e che già da tempo avevo motivato la mia posizione sulla base di una visione critica dell’azione del suo esecutivo. Ma fuori dalla “sua maggioranza” ci finisce chi non tiene il capo abbassato?”.

NON E' UN VASO DI FIORI. Di Bucchianico precisa che, essendo un semplice consigliere comunale e non un assessore della giunta Pupillo, non può essere posizionato "dentro o fuori come un vaso di fiori". L'ex Idv, infatti, è stato eletto "sulla base di un programma preciso" e pretende "che questa amministrazione lo rispetti. Gli elettori lancianesi hanno bisogno di soluzioni e non di prese di posizione tanto autoritarie quanto sterili. Sento il dovere di tener fede alle linee programmatiche per cui abbiamo fatto campagna elettorale e per cui gli elettori ci hanno dato credito. Le stesse che non prevedevano l’aumento spropositato della pressione fiscale, nè una repressione così forte nei confronti dei commercianti”.

Giuseppe Marfisi