Denunciato il combattente

Andrea D'Emilio, 28 anni, rischia l'intervento dei servizi sociali per l'occupazione del Parco dell'Infazia in via Tavo

VIA TAVO. DENUNCIATO ANDREA D'EMILIO. E’ balzato ancora agli onori della cronaca il giovane Andrea D’Emilio, 28 anni, ecletticissima mente libera della società civile che stamane, intorno alle 10, si è reso protagonista della terza incursione consecutiva all’interno del Parco dell’Infanzia in via Tavo, bloccando e impedendo lo svolgimento dei lavori di riqualificazione dell’area verde. D'Emilio è piombato nel Parco e con catene e lucchetti personali ha chiuso dall’interno i recinti, addirittura bloccando gli uomini dell’impresa con i loro mezzi. Erano circa tre settimane che il giovane, insieme ad alcuni amici, da circa tre settimane, aveva avviato autonomamente lavori di giardinaggio nel parco davanti al famigarato "Ferro di Cavallo". «E' uno sperpero di denaro pubblico. Abbiamo già fatto tutto da soli. Andatevene via e portatevi gli attrezzi che qui non servite a nulla», ha gridato il giovane alla polizia ed alla pattuglia dei vigili che era stata allertata dal titolare della ditta vincitrice dei lavori di pulizia nell'area verde. All'arrivo delle forze dell'ordine è iniziata una trattativa che si è concusa positivamente per tutti tranne che per il protagonista che è stato prima accompagnato in Questura e, poi, denunciato a piede libero. Ora rischia un processo penale oltre il rischio di vedersi comminato una misura interdittiva poichè il Comune di Pescara, infastidito dalla vicenda, avrebbe addirittura minacciato di contattare i Servizi Sociali.

LA VERSIONE DEL COMUNE. «Quella è formalmente un’area di cantiere» ha ribadito senza mezzi termini l'assessore ai Parchi del Comune di Pescara. Ha spiegato Renzetti: «ha impedito lo svolgimento dei lavori di riqualificazione appaltati dal Comune per restituire alla città quello spazio fondamentale per la vita di un quartiere che già vive una situazione di forte disagio e difficoltà». C'era anche stato un colloquio tra le parti in causa «sembrava che fossimo giunti a una tregua e che il signor D’Emilio avesse compreso l’importanza delle opere da svolgere. Stamane all’alba l’impresa che si è aggiudicata l’intervento, la Pegaso, è entrata nella struttura con i propri mezzi e uomini, ma all’improvviso, alle 10, il signor D’Emilio è piombato nel Parco, e con catene e lucchetti personali ha chiuso dall’interno i recinti, addirittura bloccando dentro lo stesso Parco gli uomini dell’impresa con i loro mezzi impossibilitati a operareMa è evidente che la problematica, a questo punto, andrà risolta, con l’intervento definitivo delle Forze dell’Ordine e dei nostri Servizi sociali: già oggi l’impresa ha manifestato la propria volontà di procedere con la rescissione del contratto in danno contro il Comune, che si tradurrebbe in un salasso per l’amministrazione comunale, ossia per i cittadini, che, oltre al danno pure la beffa, resterebbero comunque con un Parco inagibile e chiuso al pubblico. Entro domani chiederemo la soluzione della vicenda». Servizi sociali? Ma lo sapete chi è Andrea D'Emilio detto "Il Combattente"?

IL PRECEDENTE IN VIA DELLE CASERME. Andrea D'Emilio si era già reso protagonista di un fatto davvero "straordinario" e di cui l'intera città di Pescara gli sarà debitore ora e per sempre. Senza contare sull'aiuto di nessuno era riuscito a procurarsi il denaro necessario per realizzare una statua in bronzo in memoria del suo eroe: Clemente De Caesaris di Penne patriota e poeta abruzzese, liberato dal bagno borbonico dopo 20 anni di carcere per volere di Garibaldi. La statua, bellissima, ora fa bella mostra in via delle Caserme ed è possibile ammirarla esattamente davanti all'ingresso della casa di Gabriele D'Annunzio. Celeberrimo, poi, il giorno dell'inaugurazione della stessa quando il giovane si arrabbiò moltissimo con la Giunta pescarese colpevole di aver snobbato l'evento. Sulla statua sono impresse queste parole, marchiate con una vernice rossa. «I Re, I Signori, i ricchi si sono divisi fra loro la terra inventando due tremende parole, il mio e il tuo, siepe di ferrpo tra te e i tuoi bisogni. Nessuno ha diritto al superfluo fino a che vi sarà un sol uomo che manchi del necessario».Vale davvero la pena denunciare un ragazzo così? Noi gli avremmo dato una medaglia, ma questo è soltanto un parere. (Video preso dalla rete)

Il (sub) direttore