Davide Rosci al voto, il racconto "semiserio" di un condannato

L'indignado teramano, candidato alle Regionali con la lista "Un'altra regione", accompagnato all'urna da agenti della Digos e dei Ros al seggio di via Milano

Davide Rosci al voto, il racconto "semiserio" di un condannato

DAVIDE ROSCI AL VOTO, IL RACCONTO "SEMISERIO" DI UN CONDANNATO. "Con questo comunicato voglio esprimere la mia solidarietà ai due agenti della d.i.g.o.s. e ai due del Ros che questa mattina si sono dovuti alzare di buon ora e mettersi alla guida della stilo blu e della grande punto color marroncino per seguirmi di “nascosto” presso il seggio elettorale di Miano. Mi scuso se mi è stato concesso il diritto al voto dopo questi due anni di trattamenti di favore;  avete ragione, potevano negarmelo così tutti ci saremmo stati a casa a dormire. Sono amareggiato. Mi rendo conto che la vita negli abusi di poteri è veramente misera, ma avete fatto benissimo a seguirmi in questo viaggio così pericoloso, affrontato con mia sorella e mio padre. La vostra presenza ha evitato scontri alle porte del paese tra i miliziani filo-Rosci, saliti sui monti circostanti, e le forze lealiste filo-Brucchi asserragliate lungo la strada dissestata che porta al centro abitato. La medaglia, a questo punto, non dovrebbe negarvela nessuno. Dopo le scuse una cosa fatemela dire: ma come vi è calato in mente di farci addirittura fermare al ritorno da una pattuglia dei carabinieri? Non potevate fermarci direttamente voi così i vostri colleghi in divisa avrebbero potuto fronteggiare la criminalità nella favelas aprutina? Si sono messi a ridere pure loro. Quando la realtà supera l’immaginazione…". Così l'indignado teramano Davide Rosci, candidato alle Regionali con la lista "Un'altra regione", ha descritto la sua condizione di cittadino italiano condannato dallo stato per il reato di devastazione in seguito agli incidenti di Roma del 15 ottobre 2011