D'Alfonso risponde ad #AI: "Tutta colpa dei bevitori di crodino"

Il governatore in prima linea per risolvere l'emergenza ed il rischio idrogeologico accusa quindici anni di malapolitica abruzzese

D'Alfonso risponde ad #AI: "Tutta colpa dei bevitori di crodino"

D'ALFONSO, L'EUROPA ED I BEVITORI DI CRODINO. Al governatore d'Abruzzo Luciano D'Alfonso forse non sono piaciuti i nostri articoli sui richiami dell'Europa circa l'utilizzo dei Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale. Scriviamo col dubbio e nell'incertezza perchè, come è ampiamente notorio, tra le 11 regioni italiane virtuose indicate dall'UE non figura il nostro Abruzzo che, invece, ha meritato una fastidiosa eurotirata d'orecchie dai burocrati europei.

Probablimente al Faraone quelle 192 punti  ricevuti dal nostro piano FESR 2014/2020 che pesa per 230 milioni di Euro in 7 anni e ben visibili nell'allegato alla Delibera di Giunta n° 82 del 10/02/2015, non dispiacciono poi troppo. 

Perchè è in questo modo - probabilmente (si contnua nella forma dubitativa) - che si possono inchiodare i responsabili di un clamoroso clamoroso nulla sui piani di intervento sul dissesto idrogeologico e sul rischio sismico. E non c'è bisogno di spiegare, ahinoi, quanto sarebbero stati utili negli ultimi giorni, per non dire prima del 6 aprile 2009.

"E' tutta colpa della malapolitica degli ultimi 15 anni. Siamo stati noi ad indicare all'Europa le carenze e le lacune che giustamente ci rimproverano, oltre a recuperare 122 milioni", ci ha spiegato al telefono il Governatore il quale ha trovato un termine ben preciso per bollare i responsabili. "Sono loro - continua - i Bevitori di Crodino che ci hanno messo in questa situazione".

Noi di Abruzzo Independent l'abbiamo ascoltato (come facevano e facciamo con tutti) e gli abbiamo chiesto se dinanzi a cotanto disastro il premier Matteo Renzi , Capo del Governo e collega di partito di Luciano D'Alfonso, finalemente si degnerà di scollinare le montagne più belle dell'Appennino.

"Verrà, verrrà. Matteo verrà", ha chiuso così Luciano D assicurandoci che l'Abruzzo vivrà presto una nuova Primaverea.

Marco Le Boeuf