D'Alfonso assolto per Housework: "Resta il rammarico per la mia carriera"

La Corte d'Appello di L'Aquila ha confermato il verdetto di primo grado. Adesso resta in piedi solo la "grana" di Mare-Monti

D'Alfonso assolto per Housework: "Resta il rammarico per la mia carriera"
ASSOLTO D'ALFONSO: ADESSO RESTA SOLO MARE-MONTI. La Corte d'Appello di L'Aquila ha assolto il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso del processo cosiddetto Housework sulle presunte tangenti al Comune di Pescara in cambio di lavori pubblici. "Ringrazio la magistratura per aver sottoposto a scrupolosa validazione e approvato il mio operato da sindaco di Pescara. Resta il rammarico per l’interruzione di un percorso amministrativo riconosciuto a tutti i livelli e che stava dando frutti preziosi per la città". Queste le parole amare di Luciano D’Alfonso, a commento della sentenza di secondo grado che ha assolto anche gli altri 17 imputati per insufficienza di prove.

L'ARRESTO PRIMA DEL COMPLEANNO. Luciano D'Alfonso fu arrestato il 12 dicembre 2006, il giorno prima del suo 41esimo compleanno e quando era all'apice della sua carriera politica. Gravissimo il quadro accusatorio impostato dal pubblico ministero Gennaro Varone: si parlava di associazione per delinquere, concussione, etc. Lunedì 11 febbraio 2013 il presidente del collegio giudicante Antonella Di Carlo aveva assolto Luciano D'Alfonso e tutti gli imputati di Housework perchè il "fatto non sussiste" e per sopraggiunta prescrizione di alcuni reati (GUARDA IL VIDEO).

LA RICHIESTA DI ASSOLUZIONE. Lo scorso 20 marzo il procuratore della Corte d'Appello dell'Aquila, Nicola Picardi, al termine della requisitoria al processo in corso in Corte d'Appello all'Aquila ha chiesto la condanna solo per tentata concussione del dirigente del comune di Pescara, Guido Dezio, all'epoca braccio destro dell'attuale presidente della regione. La Procura parlando del reato di associazione per delinquere per il quale ha chiesto l'assoluzione per tutti gli imputati, ha contestato le conclusioni della procura di Pescara parlando di "fatti scollegati tra di loro, non c'era nessun modus operandi deliberato", dando ragione così a gran parte della sentenza emessa nel 2013 dal tribunale di Pescara presieduto dal giudice Antonella Di Carlo.

LA GRANA MARE-MONTI. Adesso resta in piedi sono il procedimento sulla strada Mare-Monti per collegare Penne con Pescara, un'opera rimasta incompiuta ma costata alla collettività già 6milioni di euro e per la quale l'allora presidente della Provincia di Pescara D'Alfonso venne imputato con l'accusa di concorso esterno in falso ideologico. Ma D'Alfonso può godere anche di un collegio di difensori da Serie A, anzi da Real Madrid, cioè un team veramente di primissimo livello e al quale non tutti i cittadini alle prese con la giustizia possono accedere.  

Marco Beef