Crisi agli Esteri. Addio Terzi

Si dimette il Ministro: «Gesto di solidarietà verso Massimiliano e Salvatore». Esercito in fibrillazione

Crisi agli Esteri. Addio Terzi

IL MINISTRO DEGLI ESTERI TERZI SI E' DIMESSO. Oggi Giulio Terzi di Sant'Agata, provincia di Bergamo, ha annunciato a Montecitorio le proprie dimissioni da Ministro degli Esteri. «Ho atteso fino ad oggi per dimettermi perché volevo venire qui in Parlamento come sede della sovranità popolare», ha dichiarato il Capo della Farnesina. Terzi ha anche affermato di essere stato contrario a rimandare i due Marò in India e che le sue dimissioni vanno interpretate come un gesto di solidarietà verso i militari italiani e le loro famiglie. Ha aggiunto inoltre che la decisione di trattenere in Italia i Marò fu presa dal Governo, quello stesso che poi, in un rapido dietrofront, ha deciso di rispedire in India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Sarà lo stesso premier Mario Monti, chiamato in causa da Brunetta, a recarsi in aula a Montecitorio a spiegare la posizione del governo il prossimo 27 marzo.

LE PROTESTE DELLE FORZE MILITARI. La credibilità internazionale del nostro paese dopo la furbata e a cui l'India ha risposto togliendo l'immunità all'ambasciatore Mancini, era ridotta al lumicino. Le dimissioni del Ministro sono arrivate dopo le vibrate proteste di Cocer Interforze e Cocer Marina che hanno manifestato il proprio disappunto esprimendo «sconcerto e disorientamento del personale della Marina di ogni grado e ruolo in merito alla tragica vicenda che ha coinvolto nuovamente il destino di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone». Anche i capi di Stato Maggiore di Esercito e Aeronautica hanno espresso solidarietà ai due militari dichiarando che «ogni uomo e donna di Esercito e Aeronautica è vicino a Massimiliano e Salvatore».


Clemente Manzo