Cose fastidiose

Scrivere è un atto di presunzione e narcisismo. Ma non si può sempre tacere e voltarsi dall'altra parte. Succede qui, a Pescara, ovunque nel "posto di merda"

Cose fastidiose

Scrivere è un atto di presunzione e narcisismo. Sempre.
Saperlo, sia da parte di chi scrive che da parte di chi legge, allenta un po' la tensione critica sui contenuti.
E questo è un male.
E' un male perché ci sono contenuti sui quali la tensione critica deve rimanere altissima come ferrea deve essere la dignità di chi si azzarda ad aprire bocca su certe cose.
Il conforto della inconfutabilità dei fatti non basta. Per dire la verità, si deve essere pronti a mantenere la schiena ben dritta quando randellate, certe, arriveranno.
Bene, offro la mia schiena, ma prima, con grande presunzione, strutturato narcisismo, e una insana voglia di scandalizzare qualcuno, offro questa accozzaglia di parole al pubblico commento:

Viviamo in un posto di merda. E non è una volgare parafrasi ma una piccola forzatura concettuale, visto che la merda non ci sostanzia ma ci ricopre.
Alla mia età succede un fatto strano, si vedono cose a cui prima non si dava alcuna importanza, o forse poca. Non penso che questa città ( una come tante) fosse un paradiso quando la lasciai, anni fa, per rincorrere shakespeariane farfalle. Diciamo che partii cretina e tornai meno cretina, il giusto almeno per aprire gli occhietti santi e vedere. Vedere. E poi anche guardare. E stupirmi, inorridire. E poi imprecare, delirare, e puntare il dito a vanvera contro il governo ladro, i massimi sistemi, l'antropologia dell'uomo sociale, contro la piccola amministrazione che di pubblico non ha nulla, contro le mamme e i loro figli, contro i vecchi e i loro cani, contro tutto e tutti quelli che calpestano e lordano questo disgustoso tappeto di inciviltà che si chiama Pescara.

Matta si, anche prima. Ma parliamo per immagini.
L'ultima occasione di delirio me l'ha data la strada parco. Io non voglio sapere, non mi interessa, di chi ha fatto progetti prendendo soldi dalla comunità europea e poi contestati, e poi bloccati, e i progetti sono vecchi e i soldi son finiti. Non ha senso. Quello che ha senso è che su quella striscia di cemento più o meno alberato su cui in tempi arcaici passava un'utilissima ferrovia, è impossibile camminare. Ci fossero stati ancora i binari andava meglio. Gli escrementi dei cani e i piccioni sono roba pericolosa. Io sono, sul tutto, anche ipocondriaca e affascinata dalla medicina. Per chi non lo sapesse, queste sono le cose attaccate ai piccioni: Salmonellosi, Criptococcosi, Istoplasmosi, Ornitosi, Aspergillosi, Candidosi, Clamidosi, Coccidiosi, Encefalite, Tubercolosi. Osi osi osi, vuoti come gli ismi. Ma poi te ne becchi una e tanto vuota non lo è più. Una mamma mi dice :" e ieri qui c'era una siringa!" indicando un punto nel mezzo del marciapiede. Una siringa? Ma che siamo ancora negli anni 80? Ci sono ancora cretini che si drogano con l'eroina nelle siringhe agli angoli bui delle strade? Non mi interessa la droga ne' chi la usa, ma dove si, e soprattutto cosa si lascia dietro. E per ogni mano che lascia cadere una siringa, un mozzicone di sigaretta, per ogni mano che non raccoglie escrementi di cani di razza a guinzagli firmati, per ogni mano che deterge umori, netta secrezioni, e poi si disfa del raccolto, per ogni mano che scarta, stappa, strappa, sbuccia e poi con mollezza e noncuranza molla la presa in un posto a caso, per ognuna di queste mani, non ci sarebbe forse in giro una tagliola?

Negli ultimi mesi, da quando ho chiesto alla madre patria di riaccogliermi con pietà ed affetto, ho collezionato immagini come questa. Ne sono molte, divise per temi, di notevole varietà e accomunate solo dallo sdegno che suscitano. Ma almeno una bella notizia, una cosa carina no? No. Se chi mi ospita tra queste colonne me ne darà la possibilità, parlerò solo e soltanto di merda, perché è affascinante scoprire sotto quante e quali forme si può presentare.

V.S.