Continua il ' pugno di ferro ' dei sindaci. Eppure gli abruzzesi rispettano le regole

A Pescara l'ordinanza di Masci ha fatto arrabbiare i costituzionalisti, a Spoltore arrivano i droni e a Cappelle sul Tavo i controlli dei vigili in borghese

Continua il ' pugno di ferro ' dei sindaci. Eppure gli abruzzesi rispettano le regole

CORONAVIRUS: CONTINUA IL "PUGNO DI FERRO" DEI SINDACI ABRUZZESI. Continua il “pugno di ferro” dei sindaci abruzzesi. Prima é stato il sindaco Masci (Pescara) a emanare una ordinanza ancora più restrittiva sulle passeggiatine coi figli e divieto camminare sulla riviera, che tanto ha fatto arrabbiare i giuristi e costituzionalisti pescaresi. Poi a ruota Di Lorito da Spoltore con l’annuncio di controlli sulla popolazione spoltorese tramite l’impiego dei droni e, infine, da Cappelle sul Tavo il primo cittadino Lorenzo Ferri, dopo aver constatato che sono ancora troppe le persone che si aggirano per il paese, ha deciso di intervenire:

“Un traffico di persone che, in barba a raccomandazioni, prescrizioni, ordinanze si riversa, da fuori comune, nel nostro picciolo centro per acquisti negli esercizi commerciali che, codici Ateco alla mano, sono autorizzati a stare aperti. Ho dato formali disposizioni perché i nostri agenti della polizia locale controllino, anche in borghese, la provenienza della clientela per scovare anche i “turisti” del commercio”.

Il sindaco, poi, conclude con queste parole:

“Sono intenzionato a far rispettare le regole fino in fondo. È inaccettabile che degli irresponsabili compromettano questi sacrifici ed espongano a rischi gravissimi, persino vitali, gli altri, per ragioni non di assoluta urgenza né di necessità estrema. Non lo consentirò”.

Eppure, stando alle statistiche nazionali i cittadini abruzzesi guidano la classifica dei più rispettosi delle regole restrittive sulla libertà personale e l’applicazione che l’emergenza Coronavirus sta imponendo. Forse, a questo punto, si potrebbe cominciare ad organizzare, come già proposto abbondantemente da questo giornale in altri scritto, dei controlli sanitari sulle popolazioni attraverso laboratori mobili. Da oltre un mese, infatti, si sta vivendo agli ‘arresti domiciliari’ e non é chiaro cosa accadrà poi, quando inevitabilmente dovranno riprendere le normali attività oggi sospese. Bisogna sottoporre a screening sanitario la popolazione, cominciando dai piccoli centri abitati che è anche più semplice.

Redazione Independent