Confindustria (e non solo) vuole taglio degli enti inutili

Province, consorzi industriali, aziende acquedottistiche e comunità montane: cui prodest?

Confindustria (e non solo) vuole taglio degli enti inutili

PROVINCE, CONSORZI INDUSTRIALI, AZIENDE ACQUEDOTTSTICHE E COMUNITA' MONTANE: CUI PRODEST? Non c'era certamente bisogno di ascoltare le parole del presindente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, per capire che è il momento di farla finita con gli enti inutili. A pensarla così non sono soltano i "grillini" che degli sprechi hanno fatto il proprio cavallo di battaglia, ma anche milioni di cittadini italiani oberati dalla pressione fiscale, diretta ed indiretta, che non ne possono più di dover assistere quotidianamente ad essere trattati come limoni. Tanto abbiamo capito che la tanto attesa ripresa non ci sarà nel 2014, che il rapporto debito pubblico/pil supererà il 3%, che non ci sono i soldi per pagare la Cig e che il tasso di disoccupazione sta per raggiungere quota mai viste in questo Paese. Ci sono zone dell'Italia nelle quali la fascia dei senza lavoro, di età compresa tra i 15 ed i 35 anni, tocca soglie vicine al 45%. Insomma, un quadro inquietante da dramma sociale che non può più giustificare la presenza di strutture sprecone, i famosi "carrozzoni", a carico della collettività.  'Vogliamo la certezza che gli sprechi, finalmente, cessino - hanno gridato ieri dal palco dell'auditorium Flaiano a Pescara - e che gli enti inutili fortemente indebitati vengano soppressi. Non ce li possiamo più permettere" Angelucci ha espresso il suo endorsemente al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che "è riuscito a risanare i conti della sanità". Già, ma a che prezzo? Stando ai racconti, anche giudiziari, di chi si serve degli ospedali pubblici la situazione è parecchio peggiorata, con liste d'attesa infinite. Con i conti non si scherza, ma le malattie uccidono.

Marco Beef