Chieti, tutti contro la caccia

Accuse da animalisti ed ambientalisti. Ironia della sorte l'assessore con delega Mauro Febbo è proprio teatino

Chieti, tutti contro la caccia

TUTTI CONTRO LA CACCIA - Tutti contro la caccia in provincia di Chieti. Ironia della sorte, visto che l'assessore regionale alla caccia (Mauro Febbo) è proprio teatino. Eppure la tendenza sembra essere questa. Walter Caporale, capogruppo dei Verdi in consiglio regionale, ne ha fatto una vera e propria battaglia, andando anche a disturbare - insieme ai rappresentanti di molte altre associazioni ambientaliste e animaliste - i cacciatori mentre erano intenti a svolgere il proprio "lavoro". Camillo D’Amico, capogruppo del Pd in consiglio provinciale, ci ricorda invece che “nei prossimi giorni il presidente della Provincia emanerà i decreti di nomina dei componenti gli Ambiti Territoriali di Caccia sulla scorta delle indicazioni pervenute dalle associazioni venatorie, agricole ed ambientaliste alla quale si aggiungeranno i nominati dai Comuni e dallo stesso Ente. In questi tre anni di amministrazione Di Giuseppantonio è regnata un'anarchia assoluta negli A.T.C. del Vastese e del Chietino–Lancianese dove sono prevalse le necessità e le volontà del delegato alla caccia Giovanni Staniscia con la Provincia nel suo insieme rimasta mera spettatrice; ora siamo nella condizione di poter recuperare i poteri e l’autorevolezza perduta rispetto ad un rinnovo, gli organi dirigenti negli AA. TT. CC., nella quale riponiamo grandi aspettative di rinnovamento nel metodo di gestione del territorio, di rapporto con l’organo istituzionale preposto al controllo e all’indirizzo, le associazioni tutte”.

D'AMICO: NO ALLA CACCIA AL COLOMBACCIO - Per D'Amico, il governo delle risorse disponibili "non può essere solo una questione privata degli AA. TT. CC. quando poi i danni prodotti sul territorio, in particolare nel comparto agricolo, dalla fauna selvatica è a carico dell’intera collettività. Questa è la ragione per la quale abbiamo presentato l’ordine del giorno che verrà discusso al prossimo consiglio nella quale vogliamo vincolare l’amministrazione ad esercitare la propria funzione istituzionale e obbligare i nuovi governi degli AA. TT. CC. a condividere i piani di azione nel territorio successivi al loro prossimo insediamento". A inizio febbraio, invece, ci si era messo il Wwf Chieti e Zona Frentana, a proposito di una delibera votata dalla giunta provinciale di Chieti che prolungava la caccia al colombaccio fino al 9 febbraio: "E' inaccettabile che la Provincia di Chieti decida di estendere la caccia al colombaccio, permettendo così di tornare, dopo decenni, a sparare nelle nostre campagne", avevano tuonato in una nota Nicoletta Di Stefano e Ines Palena. "Non è ciò che vogliono i cittadini della provincia di Chieti - si legge nel comunicato - Molti di loro sono esasperati dai continui spari nei pressi delle proprie abitazioni e dall'arroganza di chi invade i propri terreni. Il 79% dei cittadini chiede di vietare o ridurre fortemente la caccia (sondaggio Ipsos 2010) e invece i nostri amministratori fanno il contrario!"

PALENA: OSTAGGIO DI UN MANIPOLO DI CACCIATORI - "La Provincia di Chieti - sottolinea Ines Palena - è ostaggio di un manipolo di cacciatori che da diversi anni condizionano le scelte dell'amministrazione pubblica. La politica locale è sempre disponibile a esaudire le richieste estremiste dei cacciatori, ignorando le diverse problematiche che attanagliano la gestione faunistico-venatoria della nostra provincia, come il Piano Faunistico-Venatorio scaduto e le carenze della Polizia Provinciale di Chieti sulla vigilanza venatoria". Nicoletta Di Stefano aggiunge: "Chiediamo al presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, di ritirare la delibera di Giunta che consente la caccia al mese di febbraio e di avviare una dignitosa gestione faunistico-venatoria nella Provincia. Chiediamo inoltre di aumentare l'organico della Polizia Provinciale e la loro dotazione dei mezzi minimi necessari per operare almeno con sufficienza, come ha dichiarato l'assessore Tavoletta, e di attivare un numero telefonico di reperibilità e pronto intervento della Polizia Provinciale a disposizione della cittadinanza".

 

Giuseppe Marfisi