Chi può prenda esempio dal Siren Festival di Vasto

Il meglio dell'indie mondiale (The National, Mogwai) nell'incantevole cornice del mare d'Abruzzo. Una scommessa vinta per l'organizzazione e per chi ci ha creduto

Chi può prenda esempio dal Siren Festival di Vasto

LA MUSICA TROVA UNA NUOVA CASA AL MARE. Verso l'una di notte, un'anziana signora applaudiva commossa della finestra i The National. Questa sarà un'immagine che porterò con me a lungo e riassume anche quanto il Siren Fest sia stato incantevole e partecipato.

Artisti capaci di riempire stadi e palazzetti hanno deciso di ritrovarsi a Vasto, sotto casa della signora in Piazza del Popolo, su un palco a picco sul mare ci hanno dato dentro. Su tutti Matt Berninger, dei The National, si è divertito più di tutti. La piazza sprigionava energia e Matt l'assorbiva e la risputava fuori. Una gioia davvero rara. D'altronde avere il backstage con vista sulla costa e il palco a Piazza del Popolo dovrebbe già metterti a tuo agio.

MOGWAI TRA IL SOGNO E LA VIBRAZIONE . Atmosfera da sogno in Piazza del Popolo sabato 26, si inizia alle venti con Alexis Taylor e portata avanti da un'ispiratissimo Jhon Grant. É poi la volta di Mogwai che prende per mano la piazza e la porta in una sincopata dimensione onirica.  Piazza del Popolo e i suoi spettatori hanno galleggiato tra suoni romanticamente malinconici fino l'esplosione finale del gruppo di Glasgow.

GLI ALTRI ARTISTI. Poco più in là nel cortile del Palazzo D'Avalos prendeva vita una fluorescenza musicale illuminata dal folle Tycho e dai i Fuck Buttons, forse qui la signora avrebbe gradito meno, ma mai dire mai. Vedere tutti insieme questi artisti a Vasto, è emozionante. Finalmente il concetto di evento singolo lascia posto al Festival, tutti insieme appassionatamente. Per due, tre notti tutti insieme ci siamo ritrovati in questa splendida città, tra cielo, mare e musica, sfamati da pallotte cacio e ove, slow food vastese, birra e pecorino.

 

 

 

Chi può prenda esempio da Vasto e dal suo Siren Fest.

Fabio Fortuna