Che Imprudente su Cialente

L'Aquila Città Aperta punta il dito sul piano neve. Ma c'è anche la questione dell'Imu ...

Che Imprudente su Cialente

ARRIVA LA NEVE L'AQUILA IN TILT. «Alcuni disagi ai vari complessi del Progetto Case si sono verificati a causa di un dipendente del Comune. Il Piano Neve non ha funzionato e la città è rimasta semiparalizzata per colpa di un dipendente che non si è svegliato. I dipendenti del Comune sono scortesi con i cittadini ed è loro, quindi, la colpa della cattiva immagine e del pessimo rapporto che la Municipalità ha con i suoi utenti. Il gioco dello scaricabarile del Sindaco Massimo Cialente continua senza sosta. Se la ricostruzione non va avanti e i soldi non arrivano per assistere adeguatamente la popolazione, la colpa era di Chiodi, oggi è del Governo attuale (in alcuni casi, perché in altri l’indifendibile Ministro Barca trova in Cialente un vero e proprio scudo umano), domani chissà. Le tante situazioni disastrose causate dal Comune, che creano disagi pesanti ai cittadini, sono invece esclusiva responsabilità dei dipendenti. E’ il caso di smetterla con questi atteggiamenti infantili». Parole durissime quelle pronunciate da Emanuele Imprudente, capogruppo “L’Aquila Città Aperta”, al Consiglio Comunale dell’Aquila.

PROTESTANO I CATTOLICI. Il Presidente della Terza Commissione, Adriano Durante, (Cattolici Democratici) non è stato da meno del suo collega d'opposizione. In un comunicato inviato alla stampa Durante punta il dito sulla questione dell'Imu e sul lavoro degli uffici di riscossione del tributo. «Se abbiamo la sfortuna in questi giorni di recarci all’ufficio tributi del Comune, per presentare le autodichiarazioni richieste (scadono il prossimo 31 dicembre), che attestano le diverse condizioni in cui si riconoscono i contribuenti aquilani ed usufruire delle diverse aliquote Imu, ci troveremo - scrive il consigliere -  nei risicati orari concessi dall’Amministrazione Municipale, ad osservare lunghe file di poveri utenti inferociti in balia della “disinformazione istituzionale”. Un unico dipendente per rispondere ai tanti quesiti sottoposti, ostaggio della visibile disorganizzazione per quanto concerne la nuova onerosa imposta, in grado di accontentare minimamente tanta affluenza. Il disagio del dipendente è palese e lo scaricabile inevitabile. Gli utenti vengono così indirizzati altrove, cioè dove?». E, come se non bastasse «l’imbarazzo è palese per la carenza di personale in una fase così delicata, tanto che il malessere diventa isopportabile. L’Imu è una gabella che tutti mal sopportano, se poi aggiungiamo il cattivo funzionamento degli uffici, ci rendiamo conto di come l’esaperazione del contribuente è davvero palese. Pur nella ristrettezza di un periodo caratterizzato da forti assenze di personale per oggettive indisponibilità, corre l’obbligo all’amministrazione di garantire il sufficiente supporto a tutti i cittadini che si recano agli sportelli magari aumentando le ore di aperture al pubblico in questi giorni di maggiore affluenza. Senza dimenticare quattro numeri telefonici pubblicizzati sul sito del Comune, ai quali non risponde mai nessuno, poco personale nelle ore di punta, un sito di posta elettronica  dove inviare quesiti ai quali nessuno e risponderà mentre la scadenza Imu del 31 dicembre di avvicina»

Redazione Independent