Caso Ryanair, ridiamoci su: sul web diventa #rajaNer

E' la nuova invenzione del geniale Abbruzzo di Morris: significa 'rabbia nera' in dialetto. Intanto crescono le adesioni alla petizione online. E forse la compagnia irlandese ci ripensa...

Caso Ryanair, ridiamoci su: sul web diventa #rajaNer

DA PESCARA NON SI VOLA MA SI RIDE. Oltre alle varie iniziative politiche (non si sa fino a che punto utili, data la loro tardività) ci sono anche gli utenti della Rete per dire no alla chiusura della base pescarese di Ryanair causa aumento della tassa d'imbarco. Il web, infatti, si è scatenato, soprattutto attraverso i social network. E c'è chi, come la geniale pagina 'Abbruzzo di Morris', giocando con il nome della compagnia irlandese, ha lanciato l'hashtag #rajaNer che, tradotto dal dialetto abruzzese, significa 'rabbia nera'. Stima.

LA PETIZIONE. Intanto, sempre sul web, aumentano le sottoscrizioni della petizione 'Ryanair, non abbandonare l'aeroporto di Pescara!', lanciata su Change.org, la più grande piattaforma di petizioni online: oltre 5mila gli utenti che hanno aderito all'iniziativa, rivolta, tra gli altri, al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, al sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, e ai parlamentari abruzzesi. L'addio di Ryanair è stato annunciato nei giorni scorsi insieme alla riduzione dei collegamenti a due sole destinazioni dall'Abruzzo, gettando nel panico un'intera regione.

E RYANAIR FORSE CI RIPENSA. Tuttavia è da sottolinare che - ma guarda un po' - ora potrebbe aprirsi uno spiraglio per far sì che il vettore low cost ci ripensi: "Sono allo studio varie ipotesi per la riduzione della tassa" dei passeggeri nei prossimi mesi, hanno affermato fonti del Ministero delle infrastrutture e trasporti interpellate sulla vicenda Ryanair, ricordando comunque che "gli aumenti non potevano essere evitati per impegni assunti da governi precedenti". Le stesse fonti hanno inoltre riferito che "le minacce di interruzione dei servizi non sono utili a trovare una soluzione", senza dimenticare che le compagnie low cost "frequentemente hanno sostegni dagli aeroporti dei territori". Appunto. E si lamentano pure!

MATTOSCIO E IL CONSIGLIO REGIONALE STRAORDINARIO. "Il contributo al Pil regionale che deriva dall'aeroporto ammonta a una cifra compresa tra i 750 milioni e il miliardo di euro. Lavoreremo fino all'ultimo per risolvere la situazione, pur sapendo che è una sfida estremamente difficile. Sono in corso da mesi interlocuzioni con imprenditori per costituire un fondo privato". Così il presidente della Saga, Nicola Mattoscio, sulla chiusura della base Ryanair e la riduzione dei collegamenti low cost a due sole destinazioni. Il vettore irlandese trasporta poco meno di 500mila passeggeri sul totale di circa 600mila utenti che transitano nello scalo di Pescara e l'addio da parte della compagnia potrebbe mettere a rischio le sorti dell'aeroporto. Intanto ieri si è svolta una riunione tecnica in Regione: presenti, oltre a Mattoscio, i soggetti interessati e il governatore D'Alfonso. Quest'ultimo ha annunciato che a breve chiederà un incontro ai vertici Ryanair. "Fare tutto il possibile per mantenere l'utilizzo dell'infrastruttura ai livelli attuali e salvaguardare l'accesso democratico alla mobilità aerea determinato dai vettori low cost": queste le volontà comuni emerse nel corso della riunione. E il 16 febbraio si terrà un consiglio regionale straordinario. Servirà?

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