Casa abusiva rioccupata dai rom, De Martinis: "Comune non c'entra"

Scoppia la polemica a Montesilvano per la questione dell'abitazione di via Adige confiscata alla criminalità. Ma non doveva essere una casa famiglia

Casa abusiva rioccupata dai rom, De Martinis: "Comune non c'entra"
MONTESILVANO: RIOCCUPATA LA CASA CONFISCATA. Monta la polemica nella quinta città d'Abruzzo per la vicenda dell'abitazione confiscata alla criminalità organizzata, ma rioccupata da una famiglia rom. L'abitazione di via Adige sarebbe dovuta diventare una casa famiglia per madri in difficoltà ma, evidentemente, la burocrazia e l'inerzia della politica ne hanno rallentato la concretizzazione del progetto. «L'occupazione abusiva e recidiva di una casa - si difende l'assssore Ottavio De Martinis - non può essere di certo addossata al Comune di Montesilvano. La nostra Amministrazione ha sempre seguito la questione e si sta muovendo nella direzione stabilita dal Consiglio Comunale». Secondo l'assessore della Giunta Maragno, infatti, l'immobile è stato trascritto nel registro del catasto in favore del Comune di Montesilvano lo scorso 6 marzo e che la comunicazion è arrivata soltanto la scorsa settimana. «Senza l'effettivo trasferimento nel patrimonio comunale - aggiunge De Marinis - non avremmo potuto fare nulla. Abbiamo predisposto la delibera di Giunta per il trasferimento dell'immobile nelle disponibilità dell'Azienda Speciale, che avremmo dovuto approvare ieri, tuttavia, visto il protrarsi del Consiglio Comunale di giovedì che si è concluso a notte fonda, abbiamo posticipato la seduta della Giunta a lunedì». De Marinis assicura che la villetta di via Adige diventerà presto una casa famiglia «come da progetto».
 
Redazione Independent