Carceri: Rita Bernardini da mezzanotte è in sciopero della fame

Il segretario dei Radicali Italiani, 63 anni, candidato Garante dei Detenuti Abruzzo protesta per la carenza di organici. Ma i 'grillini' non la voteranno

Carceri: Rita Bernardini da mezzanotte è in sciopero della fame

TERAMO: RITA BERNARDINI E' IN SCIOPERO DELLA FAME. Uno "sciopero della fame di dialogo", a partire dalla mezzanotte, nei confronti del ministro della Giustizia, Andrea Orlando: lo ha annunciato la segretaria dei Radicali Italiani, Rita Bernardini, candidata a Garante dei detenuti in Abruzzo, per suscitare attenzione sulla carenza degli organici della magistratura di sorveglianza. "Ho girato quasi tutte le carceri italiane, piu' di 200. In tutte i detenuti dicono che non funziona la magistratura di sorveglianza, perche' presentano le istanze e non ricevono risposte". "Gli organici sono insufficienti - ha detto in conferenza stampa a Teramo, annunciando l'iniziativa - Qui in Abruzzo ci sono oltre 1700 detenuti, 8 istituti penitenziari, i magistrati previsti sono 5, compreso il presidente, che pero' e' un posto vacante: il presidente del tribunale de L'Aquila non c'e'. Un giudice dovrebbe seguire, in base all'ordinamento, 250 istanze: qui ne hanno ciascuno 420. Quindi i detenuti non vengono seguiti come dovrebbero esserlo. Su 1600 assistenti sociali ce ne sono in esercizio 900. Per questo iniziero' da mezzanotte uno sciopero della fame, affinche' venga affrontato questo problema: lo inizio per tutta Italia, ma mi piace farlo qui, dall'Abruzzo". Con lei a Teramo oggi c'erano il segretario di "Amnistia, Giustizia e Liberta' Abruzzi", Vincenzo Di Nanna, e Riccardo Chiavaroli di Forza Italia. "Non era affatto scontato che oggi potessimo presentare Rita Bernardini come candidata a Garante dei Detenuti - dichiara Di Nanna - perche' era stata illegittimamente esclusa con un provvedimento amministrativo dal contenuto politico". Il Tar ha riammesso la candidatura di Rita Bernardini l'8 ottobre scorso: l'esclusione e' stata annullata perche' illegittima. "La competenza della decisione spettava ai capigruppo del Consiglio regionale d'Abruzzo e non agli uffici amministrativi, che avevano scartato la candidatura per motivi infondati prima che potesse essere discussa dalla Regione". La candidatura, ha ricordato Di Nanna, "ha ricevuto l'appoggio di tutte le forze politiche esistenti. Anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) ha dichiarato il suo appoggio; Forza Italia tramite l'ex ministro Brunetta; il Nuovo Centrodestra, tra le prime dichiarazioni, con Paolo Tancredi; fino a Rifondazione Comunista".

I GRILLINI D'ABRUZZO NON LA VOTANO. "Anche se le battaglie portate avanti dal segretario dei radicali sono condivisibili, Rita Bernardini è, e resta, ineleggibile come Garante dei detenuti. Le condanne riportate dalla Bernardini la rendono ineleggibile in un'ottica di legalità a cui questo Paese dovrebbe costantemente ambire. Le sentenze, anche se relative ad atti di disobbedienza civile finalizzati ad affermare valori di principio condivisibili, sono un fattore determinante da cui non si può prescindere". Lo affermano i Consiglieri regionali del M5S Abruzzo. "Non si tratta di un giudizio legato alla persona – affermano – la quale è stata sostenuta in alcune battaglie anche dal M5S, ma mera tutela del ruolo che la Bernardini andrebbe a ricoprire. Questo ruolo è anche finalizzato e ispirato alla rieducazione dei detenuti e ciò ci sembra inconciliabile con il presupposto di aver ignorato una legge vigente. Questo ci pare un controsenso insuperabile. Non possono ammettersi deroghe al rispetto della legge. Speriamo che Rita Bernardini comprenda la nostra posizione che non è certo contro di lei ma solo in favore del rispetto della legalità"

Redazione Independent