Capodogli spiaggiati a Punta Penna nel 2014 per una infezione da morbillivirus

Pubblicato lo studio sui tre esemplari di cetacei deceduti lungo le coste abruzzesi. Guarda le foto scattate all'epoca del tragico spiaggiamento

Capodogli spiaggiati a Punta Penna nel 2014 per una infezione da morbillivirus

INFEZIONE DA MORBILLIVIRUS NEI CAPODOGLI SPIAGGIATI IN ABRUZZO NEL 2014. È stato appena pubblicato sulla rivista scientifica statunitense Emerging Infectious Diseases l’articolo dal titolo Dolphin Morbillivirus Associated with a Mass Stranding of Sperm Whales, Italy, che descrive la presenza dell’infezione da Dolphin Morbillivirus (DMV) nei tre esemplari di capodoglio (Physeter macrocephalus), tutti di sesso femminile, che vennero rinvenuti spiaggiati lungo le coste abruzzesi nel settembre 2014, oltre che nel feto di cui la femmina di maggior età risultava gravida.


L’originale contributo è frutto della collaborazione fra i team delle Università degli Studi di Padova e dell’Università degli Studi di Teramo – coordinati rispettivamente da Sandro Mazzariol e da Giovanni Di Guardo ‒ il Centro di Referenza Nazionale per le indagini diagnostiche sui mammiferi marini spiaggiati e gli Istituti zooprofilattici sperimentali di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, dell’Abruzzo e Molise, del Lazio e Toscana, della Puglia e Basilicata.

«Insieme al fatto ‒ spiega Di Guardo ‒ che non esisterebbero precedenti segnalazioni nella letteratura scientifica internazionale di casi d’infezione da DMV nel capodoglio, un elemento di ulteriore interesse sarebbe rappresentato dalla documentata e pressoché inedita presenza dell’infezione in associazione con un episodio di “spiaggiamento di massa” di Cetacei».
 

 

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Redazione Independent