Caos biglietti. Ci voleva un Pm

Il noto magistrato Gennaro Varone sulla 'querelle' estiva: «Diritto d'accesso non significa diritto all'abbonamento»

Caos biglietti. Ci voleva un Pm

CAOS BIGLIETTI. CI VOLEVA VARONE. L’articolo 26 del Regolamento comunale per la gestione e l’uso degli impianti sportivi parla chiaro: Il sindaco, il difensore civico, gli assessori e i consiglieri comunali, muniti di apposito tesserino di riconoscimento, per le competenze istituzionali hanno libero accesso agli interni degli impianti, in ogni settore, anche durante qualsiasi manifestazione. «Chiariamo», si legge sul profilo facebook del Pm Gennaro Varone. «Il libero accesso - spiega il pubblico ministero - è cosa diversa dal rilascio di un abbonamento o di un biglietto gratuito. L'abbonamento serve per guardare la partita. E se la società intende fare dono di un abbonamento gratuito al sindaco o a qualche assessore, nulla da dire: il fatto rientra nella ordinaria cortesia istituzionale». Il riferimento, ovviamente, è alle pretese di alcuni consiglieri del Comune di Pescara che vorrebbero dalla società Delfino Pescara 1936 un carnet di abbonamenti gratuiti per le partite casalinghe di Serie A, allo Stadio Adriatico.

IL PM SPIEGA IL LIBERO ACCESSO. Non c'è che dire: una ramanzia (ai consiglieri insorti) elegante, oltre che perfettamente in linea con le normative vigenti. «Il libero accesso - conclude Varone su facebook - serve all'esercizio delle competenze istituzionali, vale a dire per le verifiche nell'interesse della cittadinanza che si rappresenta.  Ora, dico: se un consigliere vuole entrare nello stadio 'per verificare lo stato del terreno di gioco' col 'libero accesso', non è meglio ci vada quando il terreno non è occupato da 22 persone che ci corrono su? Chi, invece, vuole entrare nello stadio 'per vedere la partita', si paga il biglietto. A me sembra semplice. No?». E pure a noi. Giù il cappello.

Marco Beef