Buoni al Sud, cattivi al Nord

In Sicilia il presidente rinuncia all'auto blindata. In Lombardia male i consiglieri Minetti e Bossi Jr. (peculato)

Buoni al Sud, cattivi al Nord

PRIMA LE BUONE NOTIZIE. Ci sono due belle notizie che ci piace raccontare perché dimostrano che in Italia una buona politica è possibile. Paradossalmente vengono proprio dal profondo Sud, la Sicilia il paese dove la mafia spadroneggia, dove l'ex Presidente Totò Cuffaro è stato condannato a 7 anni di carcere, dove anche Raffaele Lombardo, suo successore (poi dimessosi), è indagato per presunto concorso esterno in associazione mafiosa. La prima buona notizia riguarda l'attuale Presidente della Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, che ha rinunciato all'auto blindata dichiarando "ho deciso di rinunciare perché può essere più utile agli uomini delle istituzioni o della società civile". L'altra notizia riguarda il vice presdente sempre dell'ARS, Antonio Venturino del M5S, che ha rinunciato all'indennità per la carica di vice presidente di ben 3.44,22 Euro. Non solo, Venturino ha anche rinunciato all'auto Blu dichiarando "Di grosse berline nei parcheggi della Regione Sicilia ce ne stanno parecchie. Io non la voglio. Arriverò a Palermo dalla mia città, Piazza Amerina, con l'autobus". 

POI LE CATTIVE NOTIZIE. Purtroppo c'è un'altra notizia che non vorremmo raccontare e che viene, dall'estremo Nord, la Lombardia, dove quaranta consiglieri del PDL e della Lega sono indagati per peculato. L'accusa è di aver ottenuto illegittimamente rimborsi spese molto discutibili. Il consigliere Toscani avrebbe spesato tra l'altro lecca lecca, gratta e vinci e anche cartucce per il fucile da caccia.

INDAGATI LA MINETTI E IL FIGLIO DI BOSSI. Tra gli indagati figurano i capi gruppo Stefano Valentini del PDL e Stefano Galli della Lega. Fa scalpore la notizia che anche Bossi junior è indagato per aver spesato, pare, l'acquisto di prodotti culturali come i video giochi, non disdegnando nemmeno di scaricare giustamente le spese delle sigarette e delle bibite, sostenute per reggere allo stress che il suo alto ufficio comporta. Anche la Minetti avrebbe ottenuto rimborsi spese per acculturarsi come l'acquisto per 16 Euro del best seller  "Mignottocrazia" e per l'acquisto di un I-phone, nonostante che la Regione ne avesse già dato uno ad ogni consigliere. Ad onor del vero, la Minetti, già indagata per il caso Ruby, ha conservato tutti gli scontrini coscienziosamente.

I CONSIGLIERI SI FANNO  RIMBORSARE PERFINO I GENERI DI PRIMA NECESSITA' Viene da pensare che i circa 9.000 euro di retribuzione corrisposti ai consiglieri regionali devono essere veramente pochi se i contribuenti lombardi hanno dovuto accollarsi anche le spese per i lecca lecca, i cappuccini, le brioche, e addirittura per i generi di prima necessità come salsicce, zucchero, crecker, frutta e ortaggi. Ha dunque ragione Formigoni quando dice che nella regione Lombardia non c'è un Batman come nella regione Lazio. La verità è che la crisi economica accomuna tutti, disoccupati, cassa integrati, esodati, consiglieri regionali e perfino il parlamentare Renato Brunetta che non avendo i soldi pagare l'IMU, ha dovuto ricorrere ad un prestito in banca. Ma vi pare giusto tutto questo, non sarebbe il caso di raccogliere fondi per parlamentari e consiglieri regionali non abbienti? Si potrebbe chiamarlo Fondo Brunetta.

Clemente Manzo