Bruno Gentile, un abruzzese per il consiglio comunale di Roma

Intervista all'esponente della lista civica "Più Roma", che sostiene il candidato sindaco Giachetti. Tra i temi in agenda, anche la ferrovia Roma-Pescara

Bruno Gentile, un abruzzese per il consiglio comunale di Roma

ALLA SCOPERTA DI GENTILE. Ormai la campagna elettorale è entrata nel vivo, per le consultazioni amministrative, in tutta Italia. A Roma c’è sicuramente una delle sfide più interessanti. Tra i tanti protagonisti che concorrono per un seggio in consiglio comunale figura anche Bruno Gentile, di origini abruzzesi, candidato nella lista civica “Più Roma”, che sostiene il candidato sindaco Roberto Giachetti. Gentile in queste settimane sta raccogliendo le adesioni di numerosi abruzzesi che vivono nella Capitale: sono, infatti, circa 500mila i nostri conterranei oggi residenti a Roma, la comunità più consistente che contende lo scettro a calabresi e campani. Impegnato nel sociale e nello spettacolo come produttore teatrale, per il candidato consigliere si tratta della sua prima avventura in una competizione elettorale.

Gentile, innanzitutto quali motivi l’hanno spinta a candidarsi?

In questi anni ho ascoltato molto la gente, cercando di rispettare e comprendere le esigenze di tutti in un’armonia che garantisca un miglioramento generalizzato della qualità della vita. Negli ultimi anni ho visto la città attraverso gli occhi di chi la vive quotidianamente e che mi ha voluto spiegare come la vorrebbe vivere, liberandoci di ogni posizione preconcetta e predisponendoci all’ascolto e alle esigenze delle diverse categorie di cittadini secondo le diverse prospettive. Ecco così che vengono fuori le esigenze dei giovani e quelle dei meno giovani. Con il mio gruppo di amici abbiamo posto la necessaria attenzione verso l’urbanizzazione ma nel rispetto dell’ambiente e del decoro urbano, abbiamo voluto interpretare le esigenze di chi ama gli animali ma nel rispetto verso la collettività, siamo attenti alla sicurezza per rendere Roma più vivibile a tutte le ore, abbiamo pensato ai nostri studenti e alle esigenze delle loro famiglie per una scuola all’avanguardia, abbiamo pensato a come valorizzare le attività sportive e sociali come risorsa primaria di aggregazione, abbiamo pensato alla riqualificazione delle nostre strutture, dei beni culturali e dei parchi pubblici per un miglior utilizzo del tempo libero e della valorizzazione del turismo, abbiamo pensato ai servizi e alla mobilità dei cittadini e per gli studenti fuori sede, abbiamo pensato allo sviluppo delle attività produttive, il tutto per una città che torni ad essere in piena armonia con suoi abitanti.

Lei ha aperto la sua campagna elettorale in un luogo importante, il Sodalizio degli Abruzzesi a Roma. Come sta cementando il rapporto con la comunità abruzzese nella Capitale? Quali sono le esigenze?

Sono stato spronato a candidarmi da tanti amici abruzzesi che vivono a Roma, tra cui Palmino Ferrante, che sta coordinando tutta la campagna elettorale. In effetti in questi ultimi anni è mancato un referente in Campidoglio per la nostra terra di origine. Non dobbiamo dimenticare che l’Abruzzo confina con il Lazio e ci sono diversi temi comuni, a partire da quello dei trasporti e della mobilità, che devono essere in qualche modo affrontati. A Roma gli abruzzesi sono tantissimi: ai residenti effettivi bisogna aggiungere i tanti lavoratori pendolari e gli studenti fuori sede che frequentano quotidianamente la città. Gli abruzzesi a Roma sono residenti in tutti i 15 Municipi. Per questo, attraverso un lavoro capillare sul territorio, abbiamo voluto approfondire la situazione sociale dei vari Municipi, abbiamo analizzato punti di forza e punti di debolezza di Roma, abbiamo ascoltato le associazioni e le varie categorie e guardato fuori dai nostri confini per fare nostri gli esempi virtuosi che ci circondano. Uno dei temi che vorrei portare subito all’ordine del giorno è l’introduzione di una sorta di “Giudice di quartiere”, ovvero una figura che dovrà occuparsi di risolvere piccole controversie che possono avvenire nell’ambito di un quartiere, ed evitare che queste possano andare a ingolfare l’attività dei tribunali.

Nel suo programma lei affronta diverse problematiche, che spaziano dal sociale ai diritti degli animali. Restando in tema Abruzzo, quale è secondo lei uno degli aspetti che si dovrà affrontare?

Prima accennavo al problema della mobilità e dei trasporti. La linea ferroviaria Roma-Pescara è vecchia e lenta e non consente di raggiungere la Capitale in tempi ottimali. Sono frequenti i ritardi e i disagi su questa tratta, e spesso i pendolari affrontano grosse difficoltà per raggiungere Roma dove lavorano e studiano. Dall’altro lato c’è il trasporto su gomma, sicuramente più efficiente, ma gravato dal congestionamento del traffico che in alcune ore è problematico. A mio avviso vanno potenziate le aree di scambio autobus/treno. Per esempio, lo scorso 4 aprile Rete Ferroviaria Italiana ha aperto al servizio ferroviario una nuova stazione per i pendolari del quadrante est della Capitale: Ponte di Nona, sulla linea FL2 Roma-Tivoli-Pescara. E su indicazione della Regione Lazio sono state messe a disposizione da Trenitalia ben 57 corse giornaliere. Realizzata fra le stazioni di Lunghezza e Salone, in soli 23 minuti consente di raggiungere Roma Tiburtina, importante nodo di scambio del trasporto pubblico locale. Bisogna far arrivare gli autobus di linea nei pressi di queste stazioni e favorire uno scambio autobus/treno veloce ed efficiente.

Perché gli abruzzesi a Roma dovrebbero votare lei e il candidato sindaco Roberto Giachetti?

Perché abbiamo così previsto una città vivibile e sicura, in equilibrio con il suo ambiente, capace di sostenere e sviluppare le attività aggregative, sociali e sportive, in grado di sostenere le attività produttive e commerciali per garantire un’offerta che faccia di Roma un luogo dove i cittadini si sentano veri protagonisti.

Carolina Mattucci