Politiche per le famiglie, Blundo: "Le cifre sono ancora irrisorie"

In occasione della Giornata Mondiale per l’Infanzia e l’Adolescenza, la senatrice del Movimento 5 Stelle interviene con una dura nota contro il Governo

Politiche per le famiglie, Blundo: "Le cifre sono ancora irrisorie"

TUTELA DELL'INFANZIA IN ITALIA. In occasione della Giornata Mondiale per l’Infanzia e l’Adolescenza, la senatrice del M5S Enza Blundo, Vice Presidente della Commissione Infanzia e adolescenza, ha affidato a un comunicato alcune considerazioni in merito all’assenza di politiche governative finalizzate alla tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel nostro Paese.

“Secondo rilevamenti Istat - afferma Blundo - in Italia i minori che vivono in condizioni di povertà o disagio economico sono quasi 4 milioni. Per tutta risposta il Governo, nella legge di Stabilità 2015, riduce lo stanziamento per il Fondo Nazionale Infanzia e Adolescenza che destina ai comuni circa 28 milioni di euro all’anno fino al 2017, un taglio considerevole rispetto ai 40 milioni di euro che erano stati inizialmente previsti. Questo taglio di risorse si somma alla completa mancanza di strategia del nostro Paese nelle politiche minorili, per la tutela e la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e per la famiglia. Contraddicendo l’impegno che aveva preso il Governo un anno fa in Senato. Le politiche di sostegno alle famiglie continuano a viaggiare su cifre irrisorie, come i famosi 80 euro”.

ENZA: "NON POSSIAMO STARE A GUARDARE". Di conseguenza, dice Blundo, “Non possiamo stare a guardare di fronte all’inerzia di questo esecutivo, che continua a vivacchiare grazie al sensazionalismo con il quale presenta i propri provvedimenti. Oltre a pressare il Governo perché mantenga gli impegni presi un anno fa, presenteremo in Senato anche una nostra Mozione per il contrasto alla povertà minorile, con l’obiettivo di impegnare il Governo ad adottare l’unica misura strutturale di contrasto alla povertà e di sostegno alle famiglie e quindi ai minori: il reddito di cittadinanza”.

Redazione IN