Bellia indagato per truffa

Inchiesta Procura di Firenze. Nei guai il presidente del Chieti accusato anche di simulazione di reato

Bellia indagato per truffa


FALSE FIDEJUSSIONI. INDAGATO BELLIA. Prosegue l'inchiesta della Procura di Firenze sulle false fidejussioni presentate ad inizio del campionato di Seconda Divisione 2012/2013 in Lega Pro e che portarono, in un primo momento, all'esclusione del Chieti Calcio. Tra i 21 indagati c'è anche il presidente del Chieti Walter Bellia che è accusato di truffa per una fidejussione da 300mila euro, che non sarebbe regolare, ed anche per simulazione di reato. Il 4 luglio scorso, infatti, il presidente si presentò dai carabinieri di Chieti Scalo per sporgere denuncia contro il broker finanziario che gli aveva fatto sottoscrivere il documento respinto dalla Lega. Le altre società coinvolte sono:  Como, Casale Monferrato, Treviso, Bellaria, Andria e Avellino.

IL COMMENTO DI BELLIA: «SIAMO VITTIME». «Le indagini, sia calcistiche che penali, vanno avanti da inizio stagione quando il Presidente della Lega Pro Macalli ha denunciato alla Procura di Firenze una serie di Società, tra le quali il Chieti, che hanno presentato una fideiussione bancaria successivamente risultata falsa. Il sottoscritto ha già chiarito tutto quello che doveva chiarire e spiegare nel mese di novembre quando è stato chiamato a deporre dalla Procura di Firenze. Da allora non ho più ricevuto alcuna comunicazione o atto ufficiale e, visto che leggo di perquisizioni in giro per l'Italia, comunico che da noi al momento non è venuto nessuno ma potrà farlo se lo ritenesse opportuno visto che non abbiamo nulla da nascondere ed, anzi, abbiamo tutte le intenzioni di collaborare affinchè venga fuori la verità e si accertino quelli che sono i reali colpevoli nella vicenda, una volta per tutte. Come ho già ampiamente dichiarato agli inquirenti, ai quali ho consegnato tutto il materiale sul caso in mio possesso, la Chieti Calcio ed il sottoscritto si dichiarano truffati nella vicenda e quindi parte lesa. Il sottoscritto ha presentato, appena appurata la verità sulla fideiussione, una denuncia alla Procura di Chieti contro chi ci ha truffato, pur riconoscendo le mie colpe per essere caduto nella trappola di quelle figure che nel giro di poco tempo sono state smascherate. Aspettiamo che la giustizia faccia il proprio corso e sono pronto, in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo a confermare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, tutta la mia buona fede». Così il N.1 neroverde a commento delle indagini a suo carico.

Marco le Boeuf