Bahrami interpreta Bach

L'Aquila. All'Auditorium, domenica 13 gennaio, il 34enne pianista iraniano eseguirà le "Variazioni Goldberg"

Bahrami interpreta Bach

L'AQUILA. MUSICA IMMORTALE ALL'AUDITORIUM Torna a L’Aquila, per la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, uno dei più interessanti interpreti della musica di Johann Sebastian Bach: il pianista trentaquattrenne Ramin Bahrami. Iraniano di nascita, dopo la rivoluzione politica del suo paese trova rifugio in Italia, dove può studiare pianoforte e diplomarsi con Piero Rattalino al Conservatorio di Milano. Approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e poi a Stoccarda, dove attualmente vive. Ha intrapreso una brillante carriera legando il suo nome alla produzione tastieristica di Bach, tanto che le sue registrazioni sono state inserite più volte nelle compilation di Decca e Deutsche Grammophon. Nel 2011 quest’ultima ha pubblicato una Bach collection, contenente le Variazioni Goldberg e l’Arte della Fuga. Nel novembre scorso è uscito il suo primo libro edito Mondadori “Come Bach mi ha salvato la vita” e a dicembre è avvenuto il debutto al Teatro alla Scala di Milano.

LA VARIAZIONE GOLDBERG. Proprio l’esecuzione integrale delle Variazioni Goldberg BWV 988, in una particolare forma sperimentale di “racconto – concerto” è il contenuto del recital che Ramin Bahrami terrà a L’Aquila, presso l’Auditorium “Gen. S. Florio” della Scuola Guardia di Finanza, domenica 13 gennaio con inizio alle ore 18. Il critico musicale Sandro Capelletto già lo scorso anno ideò un testo che non solo racconta Bach e la nascita della Aria con diverse variazioni per clavicembalo a due manuali, il vero titolo delle cosiddette Variazioni Goldberg, ma dialoga – in diretta - con il musicista su molti aspetti interpretativi delle pagine musicali, portando la musica al centro di una vicenda, di una storia personale. In questa speciale occasione il testo sarà narrato da Guido Barbieri, che uscirà dalle vesti di Direttore Artistico della Barattelli, per tornare, in un certo senso, alla passione radiofonica, il gusto di raccontare storie e figure legate al mondo musicale che, in particolare, il pubblico di Radio Rai 3 conosce molto bene.

IL COMMENTO ALL'OPERA. Così scrive Sandro Cappelletto in una nota all'opera: “Aria con diverse variazioni per clavicembalo a due manuali. Aria, proprio la parola italiana che in musica si usa per indicare il canto, la voce: l’aria del soprano, l’aria del tenore... E l’Aria con cui Bach comincia il suo racconto si dispiega con la dolcezza di una melodia d’opera, ma non gridata, non stentorea, sussurrata, sottovoce... Trenta variazioni: dieci volte tre. Dieci è il numero della pienezza: nove più uno, assieme allo zero. È un numero che raccoglie e comprende tutti gli altri. Tre è il numero della perfezione. Bach era cristiano: 10 sono i comandamenti, 3 il simbolo della Trinità. Tutto si tiene, in questa musica. Bach, rigoroso come un matematico, fantasioso come un giocoliere.” E risponde Ramin Bahrami: “Questa musica ti può accompagnare per tutta la vita”.

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