Attentato. Procura archivia

Fontanelle. Non ha un volto l'uomo responsabile di devastazione, minacce e incendio. La rabbia dei residenti

Attentato. Procura archivia

ATTENTATO FONTANELLE. LA PROCURA ARCHIVIA. La Procura della Repubblica di Pescara archivia l’inchiesta sugli attentati a Fontanelle. Le indagini non hanno portato a nulla: l'autore (o gli autori) non ha un volto, non è stato identificato, ma è libero di colpire ancora. C'è rabbia ed amarezza tra i cittadini del popoloso quartiere, abitato da molte famiglie rom, alla perifieria di Pescara.

I FATTI IN QUESTIONE. Il 21 ottobre del 2011 venne incendiata l'auto di Nello Raspa, attivista dell'associazione Codici D'Abruzzo da tempo impegnata nella lotta contro la criminalità e l'illegalità nei quartieri difficili della città. Due giorni dopo la porta dell'abitazione di Raspa, in via Caduti per Servizio, venne devastata da ignoti alle due di notte. Le minacce e le intimidazioni agli attivisti di Codici proseguirono nei giorni successivi e per diversi mesi. Identico il copione: citofono bruciati, minacce, auto danneggiate etc.

PARLA PETTINARI. Il presidente di Codici D'Abruzzo, Domenico Pettinari ha annunciato una conferenza stampa, presso la provincia di Pescara, nella quale verranno ricostruite tutte le azioni intimidatorie. «Ricorderemo - ha spiegato Pettinari - i fatti, commenteremo le carte dell’inchiesta, produrremo documenti, esterneremo la rabbia dei cittadini di un rione che hanno pagato».

Marco Beef