Arresto De Fanis (Pdl). Le reazioni della politica

L'inchiesta del Pm Bellelli (stesso di Del Turco) sull'assessore alla Cultura denunciato dall'imprenditore Andrea Mascitti

Arresto De Fanis (Pdl). Le reazioni della politica
M5S: "ENNESIMO ESEMPIO DI MALA GESTIO". "L'ennesimo esempio di mala gestio della cosa pubblica da parte della vecchia politica, il sintomo di una classe dirigente avulsa dalle reali necessita' del territorio e tesa al mero profitto personale". Cosi' il M5S commenta l'arresto dell'assessore De Fanis. "E' l'ennesimo segnale che anche in Abruzzo dobbiamo combattere contro il malcostume, la corruzione e l'indifferenza di chi ci governa per riappropriarci delle nostre risorse. E' ora di spezzare questa catena e mandarli tutti a casa. Fortunatamente questa occasione e' imminente, le regionali sono vicine. Cogliamo l'occasione per invitare il presidente Chiodi a indire le elezioni il piu' presto possibile. Politico di lungo corso, De Fanis è anche consigliere comunale ad Atessa: un doppio incarico, dunque, in perfetto stile 'casta'. Gli episodi su cui si dovrebbe fare chiarezza sono diversi e riguardano l'intera attivita' della Giunta regionale".
 
"IO E TE PASSEM LI GUAI". Nell'ordinanza del gip di Pescara si parla di "disinvolto uso del denaro pubblico". Il riferimento è, tra l'altro, ad una delle conversazioni intercorse tra De Fanis e la sua segretaria Lucia Zingariello a proposito di una bottiglia di champagne che sarebbe stata addebitata da De Fanis alla Regione. Questa la conversazione: De Fanis: 'Stiamo al Caffe' Torino, mo' ho offerto io una bottiglia di champagne'. Zingariello: 'Come al solito tu'. De Fanis: 'E che devo fare, amore mio?'. Sempre l'assessore: 'Mo' vedo di pagarla con la cosa della regione, viene centotrenta euro la bottiglia'. Zingariello: 'Eh beh, pagala con quella della regione'. De Fanis: 'Eh, a me piace fare così'. Zingariello: 'Eh'. De Fanis: 'Purtroppo chi nasce signore e dispendioso e' cosi'. Zingariello: 'Scusa, ma pagala con quella della regione almeno una volta'. Poi De Fanis in dialetto: 'Io e te passem li guai: se stem uniti gli frechem tutt, guadagnem quindici e spendem vent'. 
 
D'ALESSANDRO (PD): "E ORA NOMINATE LA MARAINI". "Chiodi deve dirci se ha revocato l'incarico di assessore a De Fenis e chi intende nominare: io gli propongo di chiedere scusa e pregare Dacia Maraini di essere il nuovo assessore regionale alla cultura in Abruzzo". E' quanto dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Camillo D'Alessandro. In Abruzzo la Maraini ha chiuso l'esperienza del Teatro di Gioia per tagli e assenza delle istituzioni. "La domanda alla quale Chiodi deve rispondere - aggiunge D'Alessandro - non riguarda la vicenda dei comportamenti di un assessore, ma perche' da presidente della Regione non ha mai avvertito come proprio dovere occuparsi e preoccuparsi della promozione della cultura in Abruzzo". Dal canto suo, Dacia Maraini ha detto: "Siamo nel pieno degrado culturale, e questo riguarda tutto il Paese. È estesa la cattiva cultura di non pensare alla collettività e di aggirare la legge. Tali fenomeni sono troppo diffusi e questo vuol dire che non sono isolati". 
 
MASCITELLI (IDV): "TORNARE ALLE URNE". Chiede di tornare alle urne il segretario regionale IdV Alfonso Mascitelli: "Il caso dell'assessore De Fanis e' il quarto incidente giudiziario che ha coinvolto direttamente questa giunta regionale e non puo' essere derubricato a un fatto personale, occasionale o a un semplice accidente di percorso. Chiodi si era presentato agli abruzzesi, sfruttando la vicenda di Del Turco, come il novello paladino della moralita' e dell'etica; in questi anni invece la sua giunta, con la media giudiziaria di un assessore ogni quindici mesi, ha saputo solo dimostrare una gestione scientifica del potere imperniata di clientelismi, favoritismi e affarismi vari. A questo punto, Chiodi non puo' piu' avere alibi o pretesti nel rinviare vergognosamente le elezioni". Stessa posizione viene espressa da Daniele Toto (Fli): "In questa situazione, come segno dell'assunzione di responsabilita' politica, si provveda a fissare la data delle elezioni regionali alla scadenza piu' prossima a quella naturale del mandato".
 
MA IL GOVERNATOR COSA RISPONDE? E il governator Gianni Chiodi cosa risponde? Come prevedibile, si mostra prudente e rilascia dichiarazioni vaghe e generiche: "Sono accuse gravi, ma al momento non ho elementi per ulteriori valutazioni", ha affermato durante un'intervista al Tg3 regionale dell'Abruzzo. "Spero che si chiarisca tutto - ha auspicato Chiodi - Nelle prossime ore, conosciute le condotte, faremo le nostre valutazioni. Spero che l'assessore possa chiarire la sua posizione. E' stata una sorpresa per tutti". Già, proprio per tutti. Anche se comunque, caro governator, dobbiamo sottolineare che negli ambienti regionali si parlava già da un po' di questa inchiesta. Meditate, gente, meditate.
 
Redazione Independent