Arrestati ladri di "brillocchi"

Pescara - Avevano compiuto rapine da centinaia di migliaia di euro nelle gioiellerie De Sanctis e Pace

ORO, OROLOGI, ARGENTO E GIOELLI - Adesso hanno anche un nome i rapinatori che l’11 febbraio ed il 19 aprile del 2011 hanno trafugato oro e preziosi per centinaia di migliaia di euro dalle gioiellerie “De Sanctis” e “Pace”, in pieno centro a Pescara. Sulla base delle testimonianze di chi si era trovato faccia a faccia con i malviventi gli inquirenti sono riusciti a tracciare una identikit, abbastanza verosimile, dei criminali e ad acciuffarli. Le indagini non sono concluse, restano fuori dall'operazione odierna alcuni complici. Ma una cosa è certa: questi non erano rapinatori da poco. In meno di due mesi avevano rastrellato quasi mezzo milione di euro in gioielli, orologi e monili in oro.

MALVIVENTI PUGLIESI - Le indagini si sono indirizzate immediatamente sulla malavita del Gargano. Due giovani pugliesi, con precedenti per reati contro il patrimonio, sono stati arrestati, questa mattina, dagli uomini della Squadra Mobile di Pescara - in collaborazione con i colleghi del Commissariato di Manfredonia e della Squadra Mobile di Novara - in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal Gip presso il Tribunale di Pescara, dr.ssa Maria Michela Di Fine, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, dr. Salvatore Campochiaro.

IL COLPO DA 180MILA EURO - Uno dei due, Marco Mastromatteo, 24 anni, nato a San Giovanni Rotondo (Foggia), insieme ad altri due complici - al momento ignoti -, nel tardo pomeriggio dell’11 febbraio 2011, fingendosi normali clienti sono entrati all’interno della gioielleria “De Sanctis” in via Venezia. I tre, tutti a volto scoperto, dopo aver chiesto alla titolare e ad una dipendente di mostrar loro alcuni monili, hanno estratto un coltello e minacciato le due donne, imposessandosi di gioielli preziosi ed orologi per un valore di circa 180.000 euro. Gli oggetti erano custoditi nella cassaforte di sicurezza del negozio. Prima di fuggire hanno immobilizzato le vittime con del nastro adesivo e disinstallato l'impianto di videosorveglianza, portandosi dietro l’hard disk contenente le registrazioni.

IL COLPO DA 250MILA EURO - Due mesi dopo, il 19.aprile del 2011, ancora il Mastromatteo, insime all’altro destinatario dell’ordinanza cautelare, Paolo Latorre - nato a Manfredonia (Fg), 22 anni - e ad un'altra persona al momento non individuata, sono entrati, poco prima dell’ora di pranzo, nella gioielleria “Pace” in Corso Vittorio Emanuele. Questa volta avevano una pistola e, dopo averla puntata contro il titolare ed una collaboratrice, si sono impossessati di preziosi e gioielli per un valore di circa 250.000 euro. Stessa modalità prima di darsi alla fuga: nastro adesivo in bocca e vittime bloccate. Questa volta però le telecamere a circuito chiuso dell’oreficeria hanno ripreso tutta la scena.

ARRESTI A NOVARA E VIESTE - Le misure cautelari sono state eseguite a Vieste (Fg) e Novara dove gli uomini della Squadra Mobile di Pescara hanno notificato i provvedimenti restrittivi al Mastromatteo ed al Latorre. Agli agenti che l'hanno ammanettato il Mastromatteo ha detto: «Ci sono due tipi di persone che compiono certi reati: i tossicodipendenti ed i fuori di testa. Bene: io appartengo alla seconda categoria». Infatti, dalle indagini è emerso che il giovane rapinatore è figlio del titolare di una ditta edile che è proprietaria di un villaggio turistico a Vieste, dunque, senza problemi economici.

Redazione Independent