Ancora noie per D'Alfonso

Inchiesta Mare-Monti. Rinvio a giudizio per l'ex sindaco di Pescara per l'appalto da 6 milioni. Tredici rinvii a giudizio

Ancora noie per D'Alfonso

INCHIESTA "MARE MONTI" LUCIANO D'ALFONSO RINVIATO A GIUDIZIO. Ancora una noia giudiziaria per l'ex sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso che, poco fa, ha saputo di essere stato rinviato a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sulla grande incompiuta tra Pescara e Penne, la strada "Mare-Monti", per la quale sono stati spesi oltre 6 milioni di euro. La decisione del Gup del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, è arrivata alle 17. Secondo il Pm Gennaro Varone l'appalto da oltre 6 milioni di euro sarebbe stato stravolto allo scopo di renderlo vantaggioso per l'impresa vincitrice. I reati contestati ai tredici imputati vanno dalla corruzione, alla truffa aggravata, al falso ideologico, alla concussione e violazione delle leggi ambientali. La posizione di D'Alfonso, tuttavia, sarebbe molto marginale e, dunque, non pregiudicherebbe la sua probabile candidatura alle prossime elezioni regionali.

TREDICI RINVII A GIUDIZIO. Le persone rinviate a giudizio, oltre Luciano D'Alfonso - all'epoca dei fatti Presidente della Provincia di Pescara che aveva appaltato i lavori - sono: Carlo Strassil, coinvolto anche nelle inchieste appalti G8 e terremoto a L’Aquila e arrestato il 19 aprile 2010; Fabio De Santis, coinvolto nell’inchiesta appalti G8 e responsabile del procedimento; Valeria Olivieri, commissario straordinario; Cesare Ramadori, Cda Toto Spa; Carlo, Alfonso e Paolo di Toto Spa; Paolo Lalli, direttore dei lavori; Michele Minenna, dirigente Anas; Roberto Lucetti, funzionario Anas; Paolo Cuccioletta, consulente; Angelo Di Ninni, incaricato dalla Provincia di Pescara di valutare l'incidenza ambientale della variante.

Redazione Independent