Analisi dei difetti del Delfino. Il modulo non va: ora 4-4-2?

Pescara è in crisi e le colpe sono da dividere tra allenatore e società: squadra senza cuore nè identità di gioco

Analisi dei difetti del Delfino. Il modulo non va: ora 4-4-2?

ANALISI DEI DIFETTI DEL DELFINO: MODULO E SOCIETA' SOTTO ACCUSA. Solita partita. Solito risultato. Squadra senza cuore ma soprattutto niente gioco nè grinta. Le colpe? Da dividere tra allenatore e società. Ci avevano promesso un Pescara da alta quota. Un Pescara con un cuore. Invece, guardare il Pescara ora è diventato deprimente. Una difesa imbarazzante: Balzanoha perso la corsa che aveva fino all'anno scorso. Dei centrali, poi, che dire: mai precisi nelle chiusure. Il centrocampo si regge solo sui polmoni di Nilsen, segno inequivocabile degli errori compiuti in fase di calciomercato. Nessun ingresso in rosa per sostituire Cascione ed il vichingo Bjarnason. In attacco, infine, sono arrivati solo attaccanti esterni; forse una punta centrale di alto livello bisognava prenderla. Di Ferdinando Sforzini si sono perse le tracce; forse il giocatore è arrivato già mezzo rotto a gennaio. Quello che, però, desta maggiore imbarazzo è vedere Aniello Cutolo giocare sulla fascia come attaccante esterno. Il mancino è un giocatore che si adatta alla perfezione al modulo 4 2 2: dunque, perchè non provare a cambiare impostazione? Capitolo infortunati. Ok, stanno penalizzando l'ambiente ma non si può pensare che solo per questo motivo Pescara non giochi a pallone. Dopo l'anno scorso ci si aspettava una squadra almeno pronta a sudare per la  maglia. A questo punto aspettiamo le mosse della società: se proprio si deve continuare con Marino si spera almeno che possa rivedere il 4 3 3. Con questi giocatori che abbiamo in avanti forse sarebbe il caso di passare al 4 4 2. Il Delfino deve prendere esempio dalla Virtus Lanciano, squadra data per spacciata da tutti ad inizio campionato, e invece con il cuore la grinta sta facendo le cose che dovremo fare noi.

Marco Liguori