Adotta un profugo

come le tendenze dei social creano le campagne elettorali, in un'irriverente analisi di Nomino O

Adotta un profugo

Se quelle del 2013 sono state chiamate “Bastardi alla riscossa” le prossime politiche potrebbero essere: “Adotta un profugo”.
Empatia, il canide bianco di piccola taglia tra le braccia stanche e affaticate dell'allora Presidente del consiglio Mario Monti, occhi sereni e assonnati dietro gli occhiali, forse semplicemente stanchi di seguire i dettami imposti dall'immagine sociale che cambia rapidamente tendenza. Prima il nomignolo “Spread” imposto al nipote, perché i bambini dell'asilo di oggi non sono certo impegnati a tirarsi caccole l'un l'altro. Ora i bambini si chiamano affettuosamente: “Spendig Review” per indicare chi si applica ma non ci arriva, “Spread” se il bambino nemmeno si avvicina alla sufficienza, aumentando percentualmente il divario tra lui e il primo della classe “Little benchmark”. “Job Act” continua ad essere il lentigginoso ed impertinente bambino che continua a dire che il compito l'ha fatto, ma anche questa volta gliel'ha mangiato il cane. 
Scegliere un nomignolo per il nipote in base alla quantità di hashtag, non è proprio il modo migliore per fare tendenza, anche perché il termine più cliccato della rete è di differente natura, quel termine ha portato al concepimento del nipotino e anche tutti noi per intenderci. Scorrendo l'elenco delle tendenze, su esempio di chi dell'hashtag più cliccato del web ne ha fatto uso e abuso in ogni ambito, in ogni Stato e situazione. Colui che avrebbe potuto soprannominare i sui nipoti in: mi consenta, bunga bunga, pompetta, olgettina, cialis e viagra.
Se per l'ex premier stringere tra le braccia la riluttante “Vittoria” porta bene, si chiude il bambino in cantina e si imbraccia il cane. Non è affatto vero che non possiede empatia, può dimostrarlo, è regolarmente registrata all'anagrafe canina.
Sulla stessa scia tracciata dalla tendenza, si accosta amorevolmente l'onorevole Pier Luigi Bersani sposando la causa animalista in:“ Diritti degli animali” nelle proposte del PD. Beppe Grillo insieme al fido Stefano (bull dog francese), trascina molto pacatamente nel girone animalista anche l’ex ministro della Sanità Rosy Bindi candidatasi in Calabria, commentando la candidatura con: “Mancu li cani!”
L'arbitraria e soggettiva scelta d'inquadratura delle pose in cui i candidati si fanno ritrarre è differente ma mostra in tutti chiaramente il riflesso di quelle che sono le tendenze sui social network. Dal su e giù del crocifisso alla faccia della Madonna di Medjugorje si è riusciti ad attribuire un peso politico anche ai chiodi che reggono Gesù Cristo. Si è appurato che i chiodi hanno le stesse dimensioni. Smentiamo quindi che quello di destra sia più grosso.
Accantonato ogni argomento che possa creare tensioni e malumori, si fanno un paio di foto, alcune proposte per avere il voto, voto di animalisti che hanno a cuore solo le sorti di canidi e felini, e non leggeranno altro del programma del candidato, se non quello che vogliono avere, come con la cartolina di un gioco a premi del quale è stata grattata una sola parte, quel tanto che basta per scorgere distintamente la scritta “HAI VINTO” senza grattare via la patina che copre il “NON ”,o peggio, senza aver letto le condizioni per poter ricevere il premio, quelle clausole scritte in piccolo come le condizioni di alcuni servizi di telefonia. Quelle clausole in cui è scritto per ricevere il premio pirla deve versare € 50.000,00 su un conto in Liechtenstein entro e non oltre 48 ore dalla notifica della vincita e continuare con il versamento ogni bimestre di tale importo per i prossimi 150 anni della tua vita, se pensa che con il suo decesso il pagamento può ritenersi concluso, le ricordiamo che tale vincita è soggetta al patrimonio tassabile sull'asse ereditario, pertanto ricadrà su figli e nipoti fino a generazione da definirsi.
Sono tante le tendenze che ogni giorno imperversano e rimbalzano sui social, mi sto immaginando la prossima improbabile campagna elettorale in cui la tendenza del web spingerà una pletora di aspiranti premier, emozionati come ragazzine al concorso di Miss Mondo nelle pose più disparate, intenti a destare la pigra emotività degli aventi diritto al voto : “Adotta un profugo” o “Non abbandonare l'immigrato” e relative foto a comprovarne la missione.
Mi prefiguro per le prossime politiche un manifesto dell'attuale Presidente del Consiglio che con sguardo tardo-sornione si fa ritrarre con l'unico possibile esempio di sovrappeso per un immigrato, uno di quelli che con tutta probabilità potrebbe essere causa del naufragio dell'imbarcazione che l'ha condotto in Italia. Seduto sulle ginocchia del candidato che con faccia contrita nello sforzo di sorreggerlo accenna una smorfia simile ad un sorriso all'obiettivo. Lo slogan a sottolineare sforzo e buona volontà sarebbe: “Da solo non posso farcela!Il tuo voto per risollevare anche le sue sorti”
Chi già in passato ha aiutato immigrati del gentil sesso, regolari e/o irregolari lo abbiamo già avuto, probabilmente sceglierà come testimonial come rappresentante un procace soggetto femminile non solo per “appoggiare” la sua scelta. Motto della campagna : “Selezioniamo per il paese i profughi migliori”.
Grillo probabilmente si farà casualmente sorprendere da un improvvisato giornalista mentre soccorre i profughi sulle coste siciliane e si lascerà sfuggire un: “ lì salvo io con la rete!”.
Il Segretario della lega nord Matteo Salvini non penso proprio che possa riuscire nell'impresa e si farà fare qualche scatto in un campo profughi in un giorno di pioggia, farà scaldare gli animi o pagherà qualcuno per recitare la parte e passare per vittima di attacchi anti leghisti, utilizzerà le immagini raccolte per una sorta di malsano confronto in cui accosta le immagini di repertorio di qualche cantiere lombardo in piena efficienza, irradiato dalla luce calda di una giornata estiva ed immerso nel verde. La dicitura quasi a coprire interamente il testo che accompagna la foto: “I migranti saranno bravi, ma gli italiani lo fanno meglio.”
Improbabile che si verifichi una simile campagna elettorale considerando la differente posizione degli italiani sulla questione immigrazione. La strumentalizzazione di fondo della questione immigrazione resta ed è evidente, in ambito politico e sociale, confido che prevalga il buon senso della nostra classe politica, prima che qualcuno in campagna elettorale inizi a soprannominare i propri figli o nipoti con nomignoli quali: immigrato, profugo, naufrago o scafista. Perché questo modo di pensare giustifica la fuga dei cervelli a beneficio delle teste di cazzo, così ci troviamo una marea di vibratori con le idee parecchio confuse su come usarli.

Nomino O.