Addio Locomotiva

Rincari fino al 25% per i treni abruzzesi: il più alto d’Italia. Intanto Chiodi tace sul problema infrastrutture

Addio Locomotiva

CARISSIMO TRENO - Sono tristi conferme dei disagi che spesso subiscono i pendolari abruzzesi, quelle raccontate dalle cifre esposte da “Pendolaria”, il dossier legato alla campagna annuale di Legambiente a sostegno dei cittadini che si muovono in treno. Presentato stamane a Roma, il dossier mette in rilievo come l’Abruzzo sia la regione ad aver aumentato il tariffario più di tutte in Italia: parliamo di una media di rincaro del 20%, con punte del 25%, più eclatante, su scala nazionale, rispetto agli aumenti in Lombardia (+23,4%) e in Liguria (+ 20%). Insieme alla Campania, inoltre, con il nostro -10% ci collochiamo anche tra le regioni che hanno applicato tagli più severi ai servizi, con un investimento di poco più di 4 milioni e mezzo per i servizi, pari allo 0,8% del bilancio regionale, e nessuno stanziamento per il materiale rotabile. Una situazione che va anche a discapito della sicurezza degli oltre 23mila passeggeri, di cui 9mila abbonati, che ogni giorno percorrono i 662 Km di rete ferroviaria in Abruzzo.

LA REGIONE CHE FA? - La spesa regionale sulle infrastrutture, inoltre, sul totale 2003-2011 è stata interamente dedicata al miglioramento delle strade, ma non è stato finanziato assolutamente nulla per migliorare la condizione delle ferrovie. E se non bisogna guardare solo alle infrastrutture quanto anche alla qualità complessiva del servizio, che vuol dire treni moderni, veloci, puntuali, si deve anche constatare come i treni pendolari italiani sono quelli che viaggiano più lentamente in Europa: 35,5 km/h contro i 51,4 della Spagna, i 48 della Germania, i 46,6 della Francia ed i 40 del Regno Unito. Per recuperare velocità non servono nuovi grandi investimenti ma il miglioramento delle linee esistenti e magari la possibilità di utilizzare le nuove linee ad Alta Velocità anche per alcuni convogli pendolari. "Il tema del trasporto pendolare deve entrare nell’agenda delle politiche regionali – commenta Antonio Sangiuliano, direttore di Legambiente Abruzzo – con l’obiettivo di renderlo realmente competitivo rispetto al trasporto su mezzi privati, vincere la sfida lanciata dall’Unione Europea al 2020 in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e uscire dalla crisi attraverso la Green Economy. Ma per raggiungere questi
obiettivi è necessario dire No ai tagli e alle ulteriori riduzioni dei servizi".

 

TAGLI ED AUMENTI TARIFFARI GIÀ EFFETTUATI NEL 2011

Regioni

Tagli al servizio ferroviario nel 2011

Aumenti costo biglietti già effettuati nel 2011

Lombardia

0%

23,4%

Toscana

-3,3%

1,5%

Umbria

-3%

0%

Veneto

-19,5%

15%

Campania

-10%

12,5%

Liguria

-12%

20%

Abruzzo

-10%

25%

Piemonte

-5%

10%

Emilia-Romagna

-3%

10%

Marche

-13%

0%

Elaborazione Legambiente su dati Regioni e Trenitalia

 

 

La
spesa delle
Regioni per il servizio ferroviario pendolare
nel 2011

Regioni e Province Autonome

Stanziamenti

per il servizio

(mln Euro)

Stanziamenti per il
  materiale rotabile

(mln Euro)

Stanziamenti sul bilancio regionale

(%)

Pr. Bolzano

53

53,1

2,03

Emilia-Romagna

67,96

45

0,82

Puglia

0

65

0,73

Friuli V. G.

38,1

0

0,64

Pr. Trento

27,33

0

0,59

Toscana

41,4

5

0,47

Lombardia

74,1

37

0,45

Liguria

37,1

2,6

0,45

Basilicata

2

13,3

0,39

Piemonte

17,74

21,5

0,34

Campania

19,62

19,64

0,27

Lazio

33,86

14,8

0,19

Marche

2,98

2,1

0,13

Calabria

2,91

9,5

0,13

Molise

0

1,47

0,12

Abruzzo

4,66

0

0,08

Sicilia

0

12

0,06

Veneto

5,95

0,6

0,05

Sardegna

0

2,38

0,02

Valle d’Aosta

0,346

0

0,02

Umbria

0

0,325

0,01