Acerbo: «Ikea senza Vas»

San Giovanni Teatino. Rifondazione all'attacco: la mega struttura non avrebbe superato i test di Impatto ambientale

Acerbo: «Ikea senza Vas»

SAN GIOVANNI TEATINO, RC PUNTA IKEA. «Molto tardivamente ci si sta accorgendo del'impatto ambientale, in particolare sulla viabilità, dell'insediamento dell'IKEA. Premetto che Rifondazione Comunista fu l'unico partito a schierarsi e a votare contro l'insediamento proprio denunciando le questioni che oggi nessuno può far finta che non esistano». Lo ha detto il consigliere di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. Nella nota inviata alla stampa Acerbo non abbassa i toni della polemica e punta il dito sulla megastruttura. «Qualsiasi persona dotata di buonsenso - ha detto - poteva capire che realizzare Ikea spianando quella collina accanto a un nodo autostradale di tale importanza avrebbe causato problemi enormi».

ACERBO: «POLITICI IMPREPARATI». Per l'esponente 'evergreen' la colpa di ciò è da attribuire ad «una classe politica irresponsabile e impreparata, assetata di affari e clientele, da anni consente una proliferazione fuori controllo e senza alcuna pianificazione urbanistica di scatoloni della grande distribuzione e altri insediamenti. La responsabilità non è solo della vecchia amministrazione di San Giovanni Teatino ma anche e soprattutto della Regione (per non parlare della Provincia)». Non sono mancate stoccate agli 'odiati' centri commerciali, presenti in un numero inverosimile, sul territorio abruzzese. «Infatti - ha aggiunto Acerbo - è l'assenza di un quadro di regole di programmazione territoriale che ha consentito questo scempio del nostro territorio con centri commerciali realizzati in zona di esondazione del fiume come il Megalò o l'IKEA sopra l'autostrada». 

DOVE E' IL PIANO DI QUALITA' DELL'ARIA? Sarebbero indispensabili non norme di ulteriore deregulation edilizia e insediativa - come quelle che PDL (e PD) non si stancano mai di sponsorizzare - ma regole europee di governo del territorio e una disciplina e procedure più serie per le valutazioni di impatto ambientale. «Una Valutazione Ambientale Strategica - ha concluso Acerbo - avrebbe consentito a cittadini, associazioni, ordini, ecc. di evidenziare l'assurdità di un'ubicazione così discutibile. Coloro che oggi richiedono interventi infrastrutturali come caselli e bretelle per attenuare l'impatto di IKEA sulla viabilità dovrebbero spiegare perchè debbano pagare i cittadini i costi di insediamenti privati. La stessa cosa accade con gli interventi per la viabilità tra Montesilvano, Città S.Angelo, Silvi. Procura e Corte dei Conti dovrebbero verificare se si ravvisino responsabilità non solo politiche in questa vicenda». Una storia che si ripete in nome dell'altare del business e del lavoro che, purtroppo, di questi tempi matti e disperati, manca un pò ovunque.

Marco Beef