Accusato di omicidio preterintenzionale: condannato a 3,6 anni per rissa

Nel gennaio 2007 un 40enne morì a San Salvo per i calci e pugni ricevuti durante festeggiamenti del maiale

Accusato di omicidio preterintenzionale: condannato a 3,6 anni per rissa

SAN SALVO. ACCUSATO DI OMICIDIO PER UNA RISSA SCOPPIATA DURANTE UNA FESTA. I Carabinieri della Stazione di San Salvo, ieri pomeriggio, su disposizione della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di L’Aquila, hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di F.M., 48enne di San Salvo, che dovrà espiare la pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione per il reato di rissa aggravata. L’uomo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato associato alla casa circondariale di Vasto.

I fatti risalgono al Gennaio del 2007 quando i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vasto rinvennero, nei pressi di un casolare di campagna ubicato in località Piana Sant’Angelo di San Salvo, il cadavere di un uomo di 40 anni morto, come poi fu accertato, a causa dei calci e pugni ricevuti nel corso di una rissa. A seguito delle indagini svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vasto e della Stazione di San Salvo, vennero denunciate in stato di libertà, con l’accusa di rissa, 7 persone tra le quali anche F.M. che fu deferito anche con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

La ricostruzione fatta dagli uomini dell’Arma permise di accertare che la rissa scoppiò durante i festeggiamenti, come da tradizione, per l’uccisione di un maiale.

Assolto dalla Corte d’Assise del Tribunale di Lanciano nel 2010, F.M. è stato poi ritenuto colpevole nel 2012, nel processo di secondo grado, dalla Corte d’Assise d’Appello di L’Aquila che, riformulando la sentenza di primo grado, lo condannò a 3 anni e sei mesi di reclusione.

Diventata definitiva nel 2013, a seguito della sentenza della Corte Suprema di Cassazione che ha rigettato il ricorso formulato da F.M., la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di L’Aquila ha disposto, nei giorni scorsi, che la sentenza diventasse esecutiva, incaricando i Carabinieri della Stazione di San Salvo di eseguire l’ordine per la carcerazione.

Redazione Independent