Accordo Brioni, ok alla mobilità volontaria

Sindacati: "Partita ancora aperta", nuovo incontro al Ministero. L'azienda nelle scorse settimane aveva annunciato l'esubero di 400 lavoratori

Accordo Brioni, ok alla mobilità volontaria

TUTTI IN DIFESA DELLA BRIONI. Al termine di una serrata trattativa andata avanti fino a notte è stato raggiunto l'accordo sul caso Brioni, dopo che l'azienda ha annunciato l'esubero di parte dei 1.150 lavoratori dei 3 stabilimenti dell'area vestina. Ok alla riduzione dell'orario a 32 ore settimanali, ad attività di insourcing e all'avvio della mobilità volontaria. L'azienda - il gruppo proprietario è la holding francese Kering - nelle scorse settimane aveva annunciato l'esubero di 400 lavoratori, scesi a 139 full time nell'ambito della trattativa.

I SINDACATI DANNO L'OK. I sindacati hanno dato l'ok all'apertura della procedura di mobilità volontaria per massimo 139 lavoratori, unico requisito la non opposizione al licenziamento; la procedura dovrà concludersi entro il 30 aprile. Chi accetterà otterrà incentivi fino a 32mila euro. "Resta aperta la partita sulla differenza tra i 139 esuberi richiesti dall'azienda e i lavoratori che andranno in mobilità", precisano i sindacati; la questione è stata rimandata a un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo economico. Intanto Sinistra Ecologia e Libertà, tramite il proprio deputato Gianni Melilla, è già intervenuta in sede parlamentare per chiedere al Governo Renzi di intervenire immediatamente.

"Dal 2009 a oggi - afferma Sel - abbiamo assistito a un lento ma costante indebolimento della forza lavoro e oggi la situazione sembra precipitare. Servono risposte chiare e auspichiamo che la Regione e il Governo nazionale affrontino di petto la situazione aprendo un tavolo con i vertici aziendali per trovare soluzioni che garantiscano piena occupazione e sappiano guardare in prospettiva. La crisi della Brioni non è un problema che riguarda solo l'area vestina, ma il futuro industriale dell'intera regione Abruzzo".

Redazione Independent