Abruzzo, tuo figlio è a rischio!

L'associazione "Salviamo l'Orso" ha chiesto a Chiodi l'attuazione del Patom. Ormai si contano solo 40 esemplari

Abruzzo, tuo figlio è a rischio!

ABRUZZO. L'ORSO MARSICANO E' IN PERICOLO. Salviamo l'Orso ha incontrato i responsabili regionali per l'ambiente per discutere di alcuni temi riguardanti la salvaguardia dell'orso bruno marsicano e dell'ambiente in cui vive. In discussione al tavolo tecnico gli argomeniti: caccia, i conflitti con la zootecnia, il rischio sanitario e la salvaguardia delle aree di connessione ecologica tra i Parchi. "Salviamo l'Orso" - Associazione per la conservazione dell'orso marsicano, costituitasi a settembre per favorire la salvaguardia dell'orso marsicano - ha incontrato nella giornata di ieri presso la sede della Regione Abruzzo il Direttore Generale del Dipartimento Territorio e Ambiente della Regione Abruzzo Arch. Antonio Sorgi e la responsabile dell'Ufficio Parchi Dott.ssa Annabella Pace.

LE RAGIONI DELL'INCONTRO. Il colloquio e' stato franco e proficuo. L'associazione ha fatto presente il problema non più rimandabile di una pronta attuazione del PATOM (Piano di Azione per la Tutela dell'Orso Marsicano) da parte degli organi competenti (in primo luogo della Regione Abruzzo). Troppi, infatti, sono ancora i ritardi che ne impediscono la piena attuazione e, quindi, una corretta gestione dell'orso simbolo delle aree protette abruzzesi e della fauna italiana. "Salviamo l'Orso" ha espresso soddisfazione per le iniziative già intraprese, come l'apertura del Tavolo Tecnico Ristretto sulla caccia che - come le recenti vicende hanno dimostrato (il travagliato iter del calendario venatorio 2012/2013) - è l'unico metodo per trovare soluzioni condivise da tutti i portatori d'interesse, in primo luogo i cacciatori, per permettere l'esercizio della caccia senza mettere in pericolo la popolazione ursina.

IL PROBLEMA DEL BESTIAME. D'altra parte è stato sollecitato un metodo che dia al più presto risultati anche sul fronte delle attività di allevamento del bestiame domestico, specialmente in area Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise dove si è raggiunta una situazione non più tollerabile di sovra pascolo, di allevamento brado, fuori controllo, con animali spesso provenienti da fuori regione e di conseguenti rischi sanitari per l'orso e per il consumatore delle carni come la recente vicenda della  epidemia di TBC bovina nel comune di Gioia dei Marsi ha evidenziato. Situazione che al momento non appare affatto sanata.

LE CENTRALI EOLICHE. "Salviamo l'Orso" è preoccupata anche per il proliferare dei tentativi di infrastrutturare alcune aree di connessione, strategiche per la sopravvivenza dell'orso. Ad esempio il recente progetto di una centrale eolica a cavallo dei comuni di  Pizzoferrato e Gamberale è inaccettabile essendo l'area stessa un cruciale territorio di collegamento tra il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ed il Parco Nazionale della Majella, direttrice attraverso la quale la popolazione di orso tende a spostarsi tra le  due aree protette. Stesso discorso per il progetto eolico di Tornimparte, area di  connessione tra il Velino Sirente - Duchessa ed il Reatino - Monti  della Laga.

STAZIONI SCIISTICHE. Grande preoccupazione è stata espressa riguardo un eventuale piano di  ampliamento dei bacini sciistici dell'Altipiano Rocche e delle conseguenti lottizzazioni che si stanno tentando di far passare mediante una drastica riduzione dei confini Parco Regionale Sirente-Velino. Un'operazione economicamente perdente, vista la cronica assenza di neve degli ultimi anni, che avvantaggerebbe solo pochi a scapito di un bene che appartiene a tutta la comunità regionale e nazionale, tra l'altro in un area che ha già subito la devastazione totalmente  inutile della piana di Campo Felice con la costruzione della galleria  di Serralunga. C'è pure ferma opposizione al tentativo di collegamento sciistico tra Castel di Sangro e l'Aremogna (Roccaraso) brutta copia di quello tentato anni fa con il Monte Greco

LE IDEE DELL'ASSOCIAZIONE. "Salviamo l'Orso", per bocca del suo presidente Stefano Orlandini, vorrebbe offrire collaborazione progettuale e finanziaria per risolvere alcune criticità che riguardano la conservazione dell'orso, attraverso interventi di mitigazione del rischio dovuto all'aumento del fenomeno  del randagismo canino nell'area del PNALM e della sicurezza stradale  su determinati tratti di viabilità all'interno del Parco stesso  (http://www.salviamolorso.it/progetti/).

Redazione Independent