Abruzzo in cima al mondo grazie al capolavoro della sua cucina: le virtù teramane

Un dei piatti più clamorosi della tradizione culinaria abruzzese osannato come "esempio di piatto antispreco". Leggi l'elogio di Carlo Petrini

Abruzzo in cima al mondo grazie al capolavoro della sua cucina: le virtù teramane

ELOGIO DELLE VIRTU TERAMANE E L'ARTE DI NON SPRECARE IL CIBO. «Al primo di maggio noi usiamo di cucinare insieme ogni sorta di legumi, fave, fagiuoli, ceci, lenti, ecc. con verdure ed ossa salate, orecchi e piedi pure salati di maiali; e questa minestra chiamiamo Virtù ...  ». Così dal dialetto teramano il linguista Giuseppe Savini raccontava nell'Ottocento uno dei piatti più incredibili della storia culinaria della penisola italiana, oggi simbolo dell'arte di non sprecare il cibo. A distanza di decenni, infatti, le virtù non smettono di rendere omaggio al nostro adorato Abruzzo grazie all'incredibile contemporaneità della sua ricetta che sposa perfettamente l'epoca di iper produzione del cibo mondiale e del suo spreco vergognoso. E' stata la sapienza delle brave massaie teramane (tra cui mia madre Albertina Zippilli) le quali hanno tramandato, di generazioni in generazione, questo capolavoro della tavola. Lo speciale "Orizzonti Expo", in edicola oggi con il Corriere della sera, descrive le virtù come "esempio di piatto antispreco", della cultura della parsimonia e dell'attenzione convinta alla qualità di ciò che mangiamo e di cosa consumiamo per alimentarci, in termini di risorse del pianeta. Insomma argomenti di strettissima attualità, che secondo il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale e primo firmatario della novità statutaria, Camillo D'Alessandro, "lasceranno un segno tangibile della nostra partecipazione all'Expo, come surplus di inventiva e di coerenza rispetto al tema proposto dall'Esposizione universale".

L'ARTICOLO DI CARLO PETRINI. Fu però il dominus di Slow Food Carlo Perini ad innamorarsi di questo piatto della tradizione abruzzese regalando al pianeta una descrizione superba di quanto è grandiosa questa parte della nostra storia culinaria Leggi l'articolo  

Marco Le Boeuf