Abruzzo. I "grillini" eletti in Regione alla prova del Codice Etico

Entro la fine dell'anno i cinque consiglieri eletti in Regione diranno come saranno impiegati i soldi del taglio degli stipendi

Abruzzo. I "grillini" eletti in Regione alla prova del Codice Etico

IL MOVIMENTO 5 STELLE ALLA PROVA DEL CODICE ETICO. In Calabria si vota il 23 novembre per il rinnovo del Consiglio Regionale ed il MoVimento 5 Stelle si appresta ad affrontare la sfida elettorale nel modo più rigoroso possibile. Le regole imposte dal leader Beppe Grillo sono, pena l'espulsione, inderogabili e prevedono nell'ordine: a) partecipazione all'80% delle sedute dell'assemblea; b) comunicare all'esterno ciò che avviene nell'istituzione; c) organizzare un almeno un incontro pubblico ogni 6 mesi con i cittadini; d) sottoporsi a procedura di "recall" dopo 18 mesi dall'elezione e poi ogni 12 mesi, accettare come compenso 2.500 euro al mese cui si aggiungeranno i rimborsi a piè di lista. Disposizioni che si estendono anche ai membri dello staff per affiancare i lavori in Regione, dove non potranno essere assunti il coniuge o i parenti, fino al terzo grado.

MA COSA SUCCEDE IN ABRUZZO? Come è noto dallo scorso 24 marzo sono ben cinque i consiglieri regionali (Sara Marcozzi, Domenico Pettinari, Riccardo Mercante, Gianluca Ranieri, Pietro Smargassi e Leandro Bracco ) che operano in Abruzzo e la domanda che tutti si pongono è: come si stanno comportando? C'è differenza col lavoro svolto dagli altri 26 colleghi che siedono tra i banchi dell'Emiciclo? Secondo l'ufficio stampa pentastellato la risposta è inequivocabilie. La squadra abruzzese sta funzionando alla grande "tanto che il 47% dell’attività del Consiglio Regionale Abruzzese sarebbe svolto proprio su iniziative del Movimento CinqueStelle". Da ultima la proposta per ricorrere alla Corte Costituzionale per imperire alle lobby del petrolio di trivellare l'Adriatico grazie al decreto Sblocca Italia che esautorerebbe la Regione Abruzzo e le altre italiane dal giusto diritto di vietarle o meno.

CAPITOLO SOLDI. Il ricco stipendio dei consiglieri regionali è un tema sul quale più volte si è discusso e che, recentemente, è tornato alla ribalta dopo l'approvazione della modifica alla legge regionale 40/2000 sulle indennità di fine rapporto alla quale i grillini hanno con votato contro. A parlarne è sempre la portavoce in Consiglio Regionale Sara Marcozzi. "In campagna elettorale - dice all'Agenzia Stampa Italia - avevamo detto che avremmo creato un fondo di garanzia per le piccole e medie imprese regionali così come è stato fatto a livello nazionale. Ci stanno pervenendo, a dire la verità, delle nuove proposte che potremmo valutare e, nel caso dovessimo cambiare idea, consulteremo la base. Per quanto riguarda gli stipendi state tranquilli". Insomma, fino a questo punto non si può dire che la novità politica, rappresentata da questi cinque abruzzesi, non sia stata di parola. Si chiama serietà e di questi tempi, non è cosa da poco.

Redazione Independent