Abruzzo. Bimbi più obesi

Il dato: il 12,5 %, tra i 6 e gli 11 anni, ha problemi di peso. Le cause: vita sedentaria e cattiva alimentazione

Abruzzo. Bimbi più obesi

ABRUZZO: SEMPRE PIU' BAMBINI OBESI - In Abruzzo il 12,5 per cento di bimbi, tra i 6 e gli 11 anni, è obeso e il 28,3 per cento è in sovrappeso. A rivelare tali dati, riferiti al 2010, è la Presidente della V Commissione Sanità della Regione, Nicoletta Verì, nel corso del convegno “L’obesità e le abitudini alimentari in età pediatrica”, organizzato dall’associazione Kiwanis International – Club Pescara – e svoltosi sabato 14 aprile, nella Sala dei Marmi della Provincia di Pescara. Dopo i saluti di Maria Patrizia Mucci, presidente Kiwanis Club Pescara, i relatori Ambra Di Pentima, dietista, e Modesto Lanci, medico oculista, hanno illustrato i risultati di un test somministrato agli studenti , tra i 7 e i 14 anni, di alcune scuole elementari e medie della Provincia di Pescara. «Si tratta di un’indagine conoscitiva – ha spiegato Lanci – che ci ha permesso di individuare la stretta relazione che sussiste tra le abitudini alimentari, lo stile di vita e l’obesità».

INDAGINE NELLE SCUOLE - Dai 500 questionari svolti in sette scuole di Pescara e Provincia è emerso che i bambini giocano sempre meno all’aria aperta, passando molto tempo davanti al televisore o davanti al computer. Inoltre, ci sono sempre più maschi in sovrappeso e sempre più bimbe troppo magre. La magrezza, secondo il sondaggio effettuato da Kiwanis, si attesta intorno all’8 per cento.  Ad influire sul peso è quindi sia la sedentarietà che le cattive abitudini alimentari. «Molti dei bimbi che hanno risposto alle nostre domande non conoscono la piramide dei cibi e non sanno distinguere cosa fa bene e cosa fa male, né conoscono l’importanza di un sano spuntino a metà mattinata o della necessità di fare colazione per cominciare la giornata – ha detto Lanci -. In conclusione, però, noi pensiamo che i bambini non devono fare la dieta, ma assimilare i principi della corretta alimentazione e di un corretto stile di vita». Secondo la pediatra Maria Grazia Libertini, il «sondaggio non va preso alla lettera, perché le risposte dei bambini non sono mai vere al cento per cento». Resta, tutavia, il problema della vita sedentaria, del'abuso di internet e videogame che, abbinati ad una cattiva alimentazione, possono rendere la vida dei futuri uomini e donne più dura e difficile.

Redazione Independent