Abruzzo 2013: anno di scandali e delle prese per il culo

La condanna di Del Turco, l'inchiesta sui rifiuti, lo champagne di De Fanis, il crac Tercas, la parodia Razzi-Crozza... etc etc

Abruzzo 2013: anno di scandali e delle prese per il culo

ABRUZZO 2013: IL FAR WEST DEI POLITICI AVVENTURIERI. Secondo noi di Abruzzo Independent (e non solo) la Regione Abruzzo si è distinta quest'anno in Italia per un singolare, tristerrimo (concedetecelo), primato: quello degli scandali giudiziari e delle prese per il culo.

Certo, l'annus horribilis per la "Valle Verde d'Europa" non si è ancora chiuso questo 2013 ma ormai ci siamo vicini. Per noi comuni cittadini assistere allo scempio della nostra terra, che è stata considerata una specie di Vandea o, se volete, un Far West, dove politici di ogni colore, avventurieri e faccendieri, hanno imperversato convinti di farla franca, non è per nulla divertente. Ma per fortuna non sempre le ciambelle riescono col buco e la magistratura, quando ha potuto, è riuscita a drenare il fango.

Se si pensa alle cronache giudiziarie di questo anno c'è da mettersi le mani nei capelli. Nel 2013 Ottaviano Del Turco, ex governatore della Regione Abruzzo, è stato condannato a 9 anni e 6 mesi in primo grado, per aver ricevuto mazzette dal re della sanità privata Vincenzo Maria Angelini. La prova regina della corruzione fu documentata da immagini scattate col cellulare e riscontri di telepass oltre alle dichiarazioni dello stesso Angelini. Secondo la testimonianza avrebbe consegnato in contanti 200.000 € all'ex presidente dell'antimafia, ricevendo in cambio un misero sacchetto di mele che, per quanto buone, valevano certamente meno.

Sempre nel 2013 in provincia dell'Aquila è scoppiato il bubbone su uno dei tanti filoni dell'inchiesta sull'uso dei fondi europei per la ricostruzione dei comuni del cratere. Un dirigente della Provincia è finito agli arresti domiciliari per presunte tangenti su appalti nei lavori di consolidamento delle scuole del territorio, danneggiate dal sisma del 9 aprile 2013. Naturalmente, anche in questa storia di presunta corruzione, non sono mancate le "sveltine", cioè sesso con le escort dentro l'auto blu dell'Ente.

A questo grottesco episodio se ne aggiunge fresco fresco dai risvolti anche boccacceschi. L'assessore regionale alla cultura Luigi De Fanis, è finito agli arresti domiciliari per una storia di mazzette che l'amministratore avrebbe preteso da coloro a cui affidava l'organizzazione di eventi culturali. De Fanis aveva una vita dispendiosa, offriva champagne a 130 € a bottiglia pagando, però, con i soldi della regione. A finire nell'inchiesta denominata "Vate", anche l'avvenente segretaria 32enne, amante di lui. Alla mercè della cronaca Nazionale anche il presunto contratto sessuale (ancora non si sa) firmato da lei, col quale si impegnava a garantire prestazioni extra almeno 4 volte al mese.

Finita qui. No, perchè noi abruzzesi non ci facciamo mancare mai niente. E, non siamo da meno dei toscani e marchigiani, perchè anche qui un banchiere che conta è finito in carcere: si tratta dell'ex direttore generale della Tercas, accusato di reati gravi come la bancarotta fraudolenta, ostacolo all'attività di vigilanza e associazione per delinquere. La Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato bene per 199 milioni di euro, tra questi auto di lusso, appartamenti, ville con piscina e barche.

Non è una bella immagine quella della nostra regione che ospita a Bussi la più grande discarica abusiva d'Europa.

A ridicolizzarci del tutto, qualora ce ne fosse bisogno, ci ha poi pensato Maurizio Crozza con la riuscitissima imitazione dell'onorevole Antonio Rozzi detto mister "Fatti li cazzi tua".

Cari abruzzesi, quelle appena enunciate sono solo alcune delle malefatte qui commesse. Altre ben nascoste sono là che attendono di svelare quanto è profondo il fondo del barile. Ma adesso è giunto il momento di dire basta. Basta! Prima che sia troppo tardi. Siamo abruzzesi, mannaggia! Siamo quelli che hanno liberato l'Italia dalla dittatura nazi-fascista. Non facciamoci più rappresentare da gente indegna. Riprendiamoci il nostro meraviglioso Abruzzo. Adesso.

Il (sub)direttore