A Sulmona gli esodati rom

Clan in fuga da Pescara hanno trovato riparo nella città di Ovidio. Petardi contro una casa in via Villalago ai Colli

A Sulmona gli esodati rom

SULMONA CITTA' TRANQUILLA (PER I ROM) - Altro che i manifesti del Pdl e le conseguenti polemiche cui tutti stiamo assistendo. Passa da Sulmona la ricerca di un po' di tranquillità da parte della comunità rom pescarese, "vessata" da sequestri, sgomberi e auspici popolari di clamorose "cacciate". E' infatti nella cittadina ovidiana che si sono rifugiati molti nomadi in seguito al clima pesante, di forte tensione, che si respira in questo momento a Pescara dopo l'omicidio di Domenico Rigante, ucciso, appunto, da un rom (Massimo Ciarelli) nel corso di un blitz punitivo. Gli zingari hanno paura di rappresaglie da parte degli ultras biancazzurri e, per evitare guai, si stanno spostando già da un paio di settimane nelle varie comunità rom della regione.

TIMORI NON INFONDATI - I timori dei nomadi non sono infondati, se si pensa che all'1.30 della scorsa notte ignoti hanno lanciato un petardo contro l'abitazione di una famiglia rom, in via Villalago, ai Colli. La deflagrazione è stata sentita da diversi residenti, che hanno dato l'allarme ai Carabinieri e ai vigili del fuoco. I danni, tuttavia, sono stati lievi e hanno riguardato solo alcune piastrelle del balcone della casa. Sull'episodio stanno adesso indagando i militari della Compagnia di Pescara, diretti dal capitano Claudio Scarponi. L'abitazione, hanno precisato gli inquirenti, non è comunque di proprietà della famiglia Ciarelli. E ben sappiamo quanto il quartiere Colli sia uno dei più "popolosi" per quanto riguarda la presenza dei rom. Ma torniamo a Sulmona. Come detto, le famiglie dei nomadi stanziali del capoluogo adriatico, in seguito alla situazione di pericolo che si è venuta a creare con il delitto Rigante, hanno battuto in ritirata e, lasciata Pescara, si stanno sistemando nelle case di parenti e amici. Almeno una decina di persone sono ospitate già da alcuni giorni nelle case della comunità rom di Sulmona.

L'ESODO E LE SPEDIZIONI PUNITIVEUn vero e proprio "esodo", insomma, che viene attentamente monitorato dalla polizia. Non è d'altronde un mistero che Sulmona rappresenti, nella nostra regione, uno dei centri abitati dove i rom sono più radicati. Colpisce, in tal senso, cosa è avvenuto in città pochi giorni dopo l'omicidio Rigante: gli uomini del commissariato di Polizia hanno infatti notificato 9 misure di custodia cautelare ad altrettanti rom, nell'ambito di un'inchiesta relativa ai fatti avvenuti il 24 aprile in un bar di Sulmona. In tale occasione, un gruppo di zingari era sceso dalle proprie auto con spranghe e bastoni mettendo a soqquadro il bar e ferendo due clienti. Si era trattato di un'operazione mirata nei confronti di un gruppo di giovani legati alla microcriminalità cittadina. In quel caso, a differenza di quanto accaduto a Pescara, non ci fu (per fortuna) alcun morto, ma - come si vede - la dinamica della "spedizione punitiva" è stata riprodotta anche in terra peligna. In un ideale "gemellaggio" tra Sulmona e Pescara.

Marco Sette